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La Terapia Manuale non fa parte delle Medicine Alternative

di Davide B.Albertoni (Aifi)

23 SET - Gentile Direttore,
sul confronto tra il presidente dell’ISS Walter Ricciardi e Maurizio Romani (Idv), il promotore del Simposio sulle Medicine Alternative al Senato, vorrei intervenire con una precisazione, visto che si è parlato di efficacia della Terapia Manuale come Medicina Alternativa. Romani afferma, infatti, che “in alcuni trial randomizzati e controllati condotti dall'Oms si è dimostrato come per il trattamento delle cervicalgie, si siano ottenuti risultati migliori, anche in termini economici, in quei gruppi che sono stati sottoposti a terapie manuali, piuttosto che in quelli che sono stati presi in carico dal fisioterapista o dal medico di medicina generale”.
 
Suppongo che il senatore si riferisca all’articolo di Korthals de Bos (2003), citato nel documento WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023, dato che non indica alcuna fonte, ma tale pubblicazione viene citata in maniera inappropriata.
Le “terapie manuali” di tale studio, infatti, sono state tutte effettuate da 6 fisioterapisti specialisti in terapia manuale, con percorso postuniversitario di 3 anni, certificato dalla Federazione Internazionale di Terapia Manuale (IFOMPT), che è rappresentata in Italia, dal Gruppo di Terapia Manuale di cui sono Presidente.

Tale studio, quindi, non sostiene affatto che le terapie alternative, come osteopatia e chiropratica, siano più efficaci della fisioterapia o dell’approccio del medico di base, bensì che il fisioterapista specialista in Terapia Manuale, con percorso universitario postlaurea ottenga risultati migliori e con minore costo, rispetto a colleghi fisioterapisti con formazione più breve e non specialistica o all’intervento del medico di base, cosa già fatta notare dai colleghi Quartemain e MacGregor (2003).

Inoltre, come ho evidenziato altre volte su questo quotidiano, la Terapia Manuale non è affatto classificabile tra le Medicine Alternative e/o Complementari, dato che IFOMPT la definisce come “una specializzazione della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico, e che utilizza approcci di trattamento altamente specifici, che includono le tecniche manuali e gli esercizi terapeutici".

L’altro studio citato da Romani, suppongo di Kooreman (2012), sempre nel documento WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023, ha dimostrato come il medico di medicina generale con formazione anche in medicina complementare e integrata abbia pazienti con tassi di mortalità più bassi e con minori costi, ed anche in questo caso parliamo di professioni sanitarie già esistenti, con formazione primaria in medicina convenzionale, alla quale segue una formazione anche in medicina complementare, che è il modello da sempre sostenuto dalla nostra Associazione Professionale (AIFI).

Quindi cosa ben diversa dal DDL 3868 che vuole istituire nuove professioni sanitarie con formazione esclusivamente in Medicina Alternativa e senza il rispetto della legge 43/2006, che al comma 3 dell’art. 5 prevede che “L'individuazione è subordinata ad un parere tecnico-scientifico, espresso da apposite commissioni, operanti nell'ambito del Consiglio superiore di sanità di volta in volta nominate dal Ministero della salute, alle quali partecipano esperti designati dal Ministero della salute e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e i rappresentanti degli ordini delle professioni di cui all'articolo 1, comma 1”.

Concordiamo quindi pienamente con le parole di Walter Ricciardi, quando afferma che “L’evidenza e l’efficacia dimostrate attraverso il metodo scientifico e l'interesse dei cittadini devono essere la stella polare che guida le azioni di promozione della salute e dell’offerta pubblica dei servizi sanitari”, ma continuiamo ad osservare errori, imprecisioni e continua assenza di chiare prove di efficacia da parte dei sostenitori delle medicine alternative e/o non convenzionali, ma continuano imperterriti a chiedere un riconoscimento.
 
Davide B.Albertoni
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI
Consigliere Nazionale AIFI

 
Riferimenti Bibliografici:
Kooreman P, Baars EW. Patients whose GP knows complementary medicine tend to have lower costs and live longer. European Journal of Health Economics, 2012, 13(6):769–776.
Korthals-de Bos IB, Hoving JL, van Tulder MW, Rutten-van Mölken MP, Adèr HJ, de Vet HC, Koes BW, Vondeling H, Bouter LM. Cost effectiveness of physiotherapy, manual therapy, and general practitioner care for neck pain: economic evaluation alongside a randomised controlled trial. BMJ. 2003 Apr 26;326(7395):911.
Quartermaine DM, MacGregor G. Manual therapy is component of physiotherapy. BMJ. 2003 Aug 16;327(7411):395. 


23 settembre 2016
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