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Vaccinazioni. Cara Lorenzin, se bastasse una passeggiata per convincere le persone

di Ornella Mancin

23 MAG - Gentile Direttore,
il ministro Lorenzin a Rimini ha chiesto ai medici un aiuto per convincere la gente della bontà dei vaccini.Le vaccinazioni stanno calando in modo preoccupante e ci avviciniamo pericolosamente alla soglia sotto la quale malattie scomparse da tempo potrebbero ricomparire. "Siete tanti, oltre trecento. Fate una passeggiata per Rimini, prendete le persone sottobraccio. E spiegate loro cosa succede ai bambini che non vengono vaccinati". ha detto il ministro ai medici.
 
L’invito appare un po’ pleonastico e ingenuo. Davvero il ministro pensa che questo possa realmente servire? Ogni medico coscienzioso del proprio lavoro dedica costantemente tempo ed energie nel suo studio per diffondere stili di vita adeguati  e buone pratiche per il mantenimento della salute dei propri assistiti.
 
Ma quanto realmente può incidere  quando basta un programma televisivo , che arriva nelle case di milioni di persone, per “  rovinare “ un messaggio di salute  su cui il medico ha lavorato con impegno e fatica?
 
Le agenzie educative che si occupano di diffondere nelle scuole, nel  mondo della sanità e agli utenti in genere, stili di vita sani e comportamenti virtuosi sembrano lavorare talvolta in modo scoordinato e senza una reale incidenza nel tessuto sociale. Chi ha un impatto potente è chi usa la comunicazione (televisione, carta stampata e soprattutto la rete) e ha un “nome famoso “ da spendere.
 
Costoro  possono dire ogni cosa (in nome di una presunta libertà di espressione) senza alcuna verifica e senza alcuna competenza diventando di fatto le  vere fonti educative a cui si rifanno i comportamenti dei più. Ma allora a chi è lasciato oggi il compito formativo/informativo  sui temi di salute? E’ accettabile che si  possano veicolare su larga scala  messaggi totalmente privi di fondamento scientifico?
 
Cosa può il medico  contro una informazione   scorretta o manipolata? Quale autorevolezza può avere il messaggio di un professionista della sanità se ciò che dice viene smentito dalla televisione o dalla rete  ritenute dai più (soprattutto fra quelli con bassa scolarità ma non solo) fonte di verità assolute?
 
E’ chiaro che la perdita di autorevolezza del medico ha origini più lontane e più profonde, come è altrettanto scontato che manca nella popolazione  sempre più il senso dell’agire per il bene comune, quello che fa  operare ognuno nel proprio piccolo   per il bene della collettività.
 
Sembra quindi abbastanza improbabile che l’invito del ministro anche se realmente accolto  possa portare a dei risultati confortanti. In ogni caso il medico non può essere lasciato solo.
 
Chiusi nei nostri ambulatori pediatri e medici di famiglia  combattiamo  come sempre in prima linea 
con la sola forza della nostra  preparazione e della nostra  onestà intellettuale. E’  tuttavia necessario  che chi guida la “ guerra” fornisca strumenti adeguati e metta in atto  le strategie opportune per portare a casa la vittoria. Senza una strategia il nostro lavoro, pur meritevole, non è destinato ad avere l’esito sperato.
 
Ornella Mancin
Medico di famiglia
Cavarzere (VE)

23 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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