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Molise, sanità in odore di privatizzazione

di Giovanna Pizzuto

08 FEB - Gentile Direttore,
in relazione al processo di privatizzazione del servizio sanitario messo in atto, su cui ha recentemente lanciato un appello anche l’Onorevole Pierluigi Bersani, si vuole porre l’attenzione sul Programma Operativo Straordinario 2015-2018 elaborato dalla struttura commissariale della Regione Molise, che si sta spingendo in maniera inequivocabile in tale direzione.

Nel nuovo riassetto della servizio sanitario in Molise, infatti, i posti letto ospedalieri vengono ridotti da 1.269 a 985. Nella riduzione complessiva di 284 posti, però, 232 vengono eliminati dal servizio pubblico e soli 52 dalle strutture private rimanendo, nella nuova previsione di fornitura del servizio a livello regionale, 605 posti letto gestiti dalla struttura pubblica e 380 posti letto per acuzie e post acuzie gestiti dalle strutture private.

Dalla rimodulazione dei posti letto risulta palese lo sbilanciamento nella riduzione dei posti presso le strutture pubbliche, in favore delle strutture private, le quali verrebbero a gestire circa il 40% dei posti letto per acuzie e post acuzie della regione.

Le strutture pubbliche garantiscono però, oltre alla cura delle acuzie e post acuzie, anche l’emergenza urgenza in tutte le situazioni e per ogni specialità (a differenza delle strutture private) il tutto nell’ambito della bassa disponibilità di posti assegnati. A fronte di questa considerazione la previsione di gestione del 40% dei posti letto, da parte degli erogatori privati, sembra ancor più sbilanciata.

Ma il piano elaborato dalla struttura commissariale del Molise si spinge ben oltre, infatti a Campobasso, nel Presidio Ospedaliero di riferimento regionale, i reparti di Oncologia e di Cardiologia verranno chiusi per affidare la fornitura del servizio, in esclusiva, ad una struttura privata. Una ipotesi di affidamento esclusivo di questo tipo, mai sperimentata, è ad alto rischio e potrebbe mettere in crisi l’erogazione dei Lea, l’indipendenza e l’autonomia stessa del servizio sanitario; infatti proprio a Campobasso nel 2011 il principale erogatore privato regionale ha improvvisamente sospeso la fornitura di trattamenti e terapie oncologiche ai pazienti e l’Ospedale Cardarelli si è trovato a doversi far carico dei pazienti della struttura privata e gestire in urgenza un bacino di utenti imprevisto. La struttura pubblica ha affrontato l’emergenza e soddisfatto la criticità creatasi. In una ipotesi del genere, già verificatasi, privatizzando il servizio sanitario non vi sarebbero più strumenti atti a garantire l’effettività della cura dei cittadini.

Per questi motivi la direzione privatistica che sta prendendo la gestione del servizio sanitario ci lascia molto perplessi e ci vede contrari.

Si allega una nota, maggiormente esplicativa, sulle criticità del Programma Operativo Straordinario 2015-2018 elaborato dalla struttura commissariale della Regione Molise.

Giovanna Pizzuto
Segretario regionale del Molise Cittadinanzattiva Onlus


08 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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