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Il mio regno per un cavillo

di Corrado Bibbolino

26 NOV - Gentile direttore,
il mio regno per un cavillo avrebbe gridato Riccardo III se avesse combattuto in Italia invece che a Leicester. Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar del FVG circa la possibilità di lavorare senza il medico radiologo. Per farlo non è entrato nel merito che rimane molto chiaro ed è stato appena ribadito dal Ministero della Salute con le Linee Guida sulle “procedure radiologiche clinicamente sperimentate”.
 
A questo proposito negli ultimi giorni abbiamo assistito ad ogni sorta di pronunciamento individuale, categoriale, sindacale contro la 187/2000 ed i cataclismi derivanti dalla sua applicazione, salvo poi contraddittoriamente evocarla a garantire la erogazione indiscriminata di prestazioni di imaging.
 
Sulla fondatezza di queste posizioni invitiamo coloro che le hanno espresse a confrontarsi in dibattiti pubblici. Se si eccettua la  rappresentanza istituzionale dei collegi che ha usato per lo più argomenti non condivisibili ma propri di una conoscenza della materia, è stata usata ogni sorta di castroneria pur di togliere di mezzo i medici.  Sentenze penali (Barga e Marlia) citate a sproposito per dibattiti in sede civile o amministrativa; aggressione intellettuale collettiva e singola, verso il pensiero di chi, confortato dalle leggi, tutelava i cittadini da una erogazione di radiazioni indiscriminata;  di chi  ancora si ostina a credere nello stato di diritto, di chi non cede agli stravolgimenti della lettera giuridica.
 
In tutto questo abbiamo sperato che la suprema magistratura amministrativa chiarisse, dopo la sentenza del tar FVG che bloccava una delibera chiaramente illegittima, definitivamente quale fosse la giusta interpretazione. Così non è stato.
 
E' stato più facile usare un cavillo, la non interpellanza di una presunta controparte per annullare una sentenza del TAR. Evidentemente senza entrare nel merito, d'ora in poi qualsiasi sentenza potrà vacillare per vizi di forma,  anche se dovesse contraddire palesemente una legge in vigore. Ci si potrà ogni momento chiedere perché non si siano convocati i pazienti o i prescrittori ad esempio.
Questo vuol dire che dovremo andare ad una medicina automatizzata dove la radiologia diagnostica sarà sostituita come nei film da procedimenti robotizzati ad uso e consumo di chi produce robot,  come scriveva ad agosto 2014 il Corriere della Sera?
 
Era il sogno di pensieri totalitari che i nostri padri hanno respinto in nome della specifica di ogni singola persona che ha bisogno ogni volta che sia possibile di tutti coloro che debbono assisterla: medici, infermieri, tecnici, ogni operatore della sanità.
 
La sentenza peraltro non modifica le competenze che restano delimitate dalle fonti normative richiamate dal TAR Friuli Venezia Giulia di Trieste.
 
La legge, senza cavilli dice chiaramente questo e noi in ogni momento cercheremo di applicarla con buonsenso non per un adempimento burocratico ma per un imperativo morale nel rispetto di tutti gli operatori e delle persone assistite.
 
Corrado Bibbolino
Segretario Nazionale SNR

26 novembre 2015
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