Allergie alimentari. Io quei test “inutili” li eseguo da anni e funzionano
di Daniela Coratella
22 SET -
Gentile direttore,
sono un medico specializzato in medicina dello sport e in omeopatia. Ho letto
il vostro articolo riguardante l'utilizzo di metodiche per la diagnosi delle intolleranze alimentari. Sono indignata per quanto affermato nell'articolo dai medici intervistati. In particolare ritengo superficiale e sbagliato mettere tutte le metodiche diverse dai tradizionali esami utilizzati dagli allergologi sullo stesso piano e sparare a zero su tutte. Ho 52 anni e lavoro da tanto tempo, dopo aver prodotto tante pubblicazioni presso l'istituto di fisiologia umana dell'Università La Sapienza, quindi con una formazione "tradizionale" e scientifica, ho deciso di specializzarmi in omeopatia e poi di studiare la metodica Vegatest (con un corso di 6 mesi).
Il mio interesse per tali strumenti di diagnosi e terapia deriva dal fatto che tanti anni fa l'unico medico che capì che sono intollerante al glutine e al latte vaccino fu un omeopata che utilizzava il Vegatest. Erano anni che cercavo invano una diagnosi che spiegasse i gravi sintomi che mi affliggevano e condizionavano pesantemente la mia vita.
Oggi lavoro con questa metodica da 17 anni e continuo tutt'ora a meravigliarmi per ciò che mi permette di fare, per la precisione con cui mi segnala tutto ciò che disturba l'organismo in esame, senza mai sbagliare. Ho curato tanti pazienti, molti più di mille, e la maggior parte di essi mi stima e mi è grata per quanto ho fatto e continuo a fare per lei. I miei pazienti, seguendo le mie indicazioni, vedono cambiare il loro fisico, la loro salute e, di conseguenza, il loro umore e per questo si fidano e continuano ad affidarsi a me.
Nel vostro articolo è stato detto che gli alimenti non possono essere non tollerati se non c'è allergia o patologia e che escludendo un alimento è impossibile dimagrire. Be', io penso che chi ha scritto questo non abbia mai provato a curare qualcuno escludendo gli alimenti che lo disturbano e quindi non sa di cosa parla.
Dire che le intolleranze alimentari non esistono....assurdo! Io ho pazienti che se mangiano la pectina stanno malissimo, pur non essendo allergici. Mi sapete dire con quale metodica "tradizionale" si può evidenziare? Con il Vegatest si. Ed escludendola dalla dieta tutti i sintomi scompaiono. Ho pazienti che sono stati ricoverati in ospedale per diarrea cronica, sottoposti ad innumerevoli esami (i cui costi gravano sulla sanità e quindi su di noi) e dimessi con la prescrizione dell'imodium e nient'altro. Perché non ci hanno capito nulla.
Quando questi pazienti sono venuti da me erano in pessime condizioni e avviliti perché interrompendo l'assunzione di Imodium ricominciavano ad avere diarrea. Con il Vegatest ho individuato l'alimento responsabile e ho raccomandato di escluderlo tassativamente. E il sintomo è scomparso per non tornare più.
Ho pazienti che perdono 10, 20 o anche 30 chili, dove necessario, senza cambiare regime alimentare ma escludendo uno o due alimenti, che risultano disturbarlo, dalla loro dieta. Insomma la mia esperienza lavorativa è tale che, leggendo certi articoli, non posso non essere indignata. E comunque non mi meraviglia tale atteggiamento: è lo stesso che per decenni è stato riservato in Italia ai medici omeopati. Accusati di prendere in giro i pazienti curandoli con l'acqua fresca. E intanto nel resto del mondo l'omeopatia diventava la terapia d'elezione anche in ospedale e veniva riconosciuta medicina ufficiale prescrivibile tramite la sanità pubblica.
Il problema è che si parla di cose che non si conoscono. Se ci fosse più apertura e informazione i medici potrebbero avere a disposizione più armi per difendere dai mali i loro pazienti.
Daniela Coratella
Medico chirurgo, Roma
22 settembre 2015
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