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L’ospedale e la carta intestata senza i nomi dei medici. "Scelta discutibile che genera confusione"

di Andrea Droghetti

05 FEB - Gentile direttore,
desidero portare alla Sua cortese attenzione un problema che, da qualche tempo, si perpetua all'interno dell'Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova e che, nonostante le numerose lamentele mie e dei miei colleghi, si protrae con il benestare di amministrazione e direttori, che, anzi, la sostengono ed incentivano.

Il 31 gennaio scorso ricevo una mail dal mio Direttore, il quale inoltra a noi collaboratori una comunicazione di un'impiegata amministrativa  dell'URP del nostro ospedale.
 
Tale impiegata amministrativa si arroga il diritto, non è chiaro a quale titolo, di richiedere ai Direttori di S.C. di far rispettare l'utilizzo della carta intestata ufficiale dell'azienda.

In allegato troverete la carta intestata imposta, in particolare, per la chirurgia toracica: il medesimo modello è riproposto per tutti i reparti con cambio ovviamente di intestazione e contatti.

Io personalmente visito molti pazienti provenienti da altre città, che mi sottopongono continuamente lettere in carte intestate elaborate con criterio  completamente  differente, ovvero una banda laterale con i nominativi di tutti i medici del  reparto oltre a quello del Direttore, i contatti telefonici e tutte le informazioni utili per agevolare il più possibile il contatto del medico da parte dell'utenza, dei medici di base o dei colleghi specialisti per un confronto.

Chiedo dunque la motivazione di una così evidente discrepanza tra la nostra Azienda e le altre e perché un sollecito, volto a confermare e ribadire tale intestazione, provenga proprio da una dipendente dell'Ufficio Relazione con il Pubblico, che dovrebbe semplificare i rapporti con il paziente e non renderli più difficoltosi.
 
E'  lecita un'imposizione a tutto il personale medico dell'ospedale che comporti l'annullamento dell'identità e della dignità professionale di tutti i collaboratori "NON Direttori"?
 
La discutibilità della carta intestata in allegato non è una semplice questione formale, ma implica anche risvolti sostanziali, visto che va a ledere la professionalità dei medici che al Carlo Poma di Mantova non compaiono in nessun documento ufficiale. E' accettabile? Oltre ad aspetti medico-legali che non vengono minimamente considerati: l'azienda pretende da noi professionisti che addirittura i referti delle visite in "libera professione intramoenia" vengano redatti in una carta intestata con il nome e i numeri telefonici e la mail di un medico diverso... al di là della confusione che genera nel paziente,  che ha deliberatamente scelto di farsi visitare ed affidarsi ad un medico e non ne ritrova i suoi riferimenti per successivi e spesso necessari contatti, è possibile una cosa del genere?? Non è un fatto serio e grave?
 
Nonostante io  abbia più volte  sollevato il problema, sono sempre rimasto inascoltato. A seguito della mail ricevuta, ennesima riprova di un'inaccettabile imposizione, mi rivolgo a voi per un vostro cortese riscontro nel merito.
 
Colgo l'occasione per segnalare un'altra decisione dell'Azienda, a mio avviso molto discutibile e che fatico a comprendere: cancellare dai camici e dai cartellini di "riconoscimento" il cognome dei medici. Io non  sono più il Dr. Andrea Droghetti ma semplicemente, per la legge della privacy (così ci hanno detto), Andrea D..
 
I pazienti vogliono sapere il cognome del medico al quale si affidano noi medici interveniamo sulla loro salute, sovente  in momenti terribili della loro vita che li vedono bisognosi di rassicurazioni, conforto e tutela.... vi sembra una modalità corretta di elaborare tesserini di riconoscimento?
 
Andrea Droghetti

05 febbraio 2014
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