Malattie croniche. L’infermiere di famiglia può fare la differenza
di Giuseppe Summa
03 DIC -
Gentile Direttore,
leggendo sul vostro stimato quotidiano
l'articolo sullo studio effettuato dal centro ricerche SIMEU, dal quale è emerso che, in 18 mesi, sono stati trattati 4.000 casi di ipoglicemia in Pronto Soccorso, in qualità di infermiere e di rappresentante sindacale Nursind della stessa categoria, non posso non effettuare alcune considerazioni.
Una su tutte, l'importanza del professionista Infermiere, nella prevenzione delle complicanze delle patologie croniche, tra le quali rientra appunto il Diabete.
L'art.1 comma 2 del DM 73/94 Profilo Professionale dell'Infermiere, recita:
"L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria”.
Quindi emerge chiaramente l'importanza del ruolo di tale figura, nella prevenzione e l'educazione sanitaria.
Si potrebbero ridurre oggi, molte complicanze delle patologie croniche, con una corretta educazione sanitaria rivolta al cittadino o comunque al caregiver di riferimento.
Per tali motivazioni, è fondamentale la presenza di ambulatori infermieristici in ambito ospedaliero e della figura dell'Infermiere di Famiglia in ambito territoriale.
In ambito Nazionale e soprattutto in alcune Regioni, siamo indietro anni luce rispetto al resto dell'Europa.
Il Piemonte per esempio, è stata una delle prime Regioni, dove sono nati i Master di I livello in Infermiere di Famiglia e comunità, ma all'atto pratico, poco o nulla è stato fatto concretamente per la valorizzazione di tale figura.
Queste riflessioni, devono essere un importante spunto a livello Nazionale, per poter affrontare le problematiche legate alla salute in futuro, e portare quindi, ad una migliore qualità di vita per i cittadini ed anche, una riduzione della spesa sanitaria
Dott. Giuseppe Summa
Infermiere, segretario Provinciale Nursind Torino
03 dicembre 2013
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