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Parafarmacie. La replica di Scioscia a Catapano: “Basta difendere l’indifendibile”

di Giuseppe Scioscia

10 MAG - Caro collega,
mi sembra di capire dalla sua lettera che in linea di principio lei è d'accordo con noi, e questo mi fa piacere poiché fino a poco tempo fa venivamo additati come “para” farmacisti non abili a trattare il farmaco, naturalmente questo se fuori dalle vostre farmacie. Oggi vedo un passo avanti anche se la vostra difesa, le assicuro, è labile.

Ci pare di capire che, le motivazioni che Fedefarma porta davanti ai tribunali, sono che le 18 mila farmacie non possono permettersi di ampliare la vendita dei farmaci di fascia C alla Parafarmacie perché questa vi permette l'introito economico necessario per pagare a fascia A che voi anticipate e che  lo stato tarda a rimborsarvi (nel centro nord i pagamenti avvengono regolarmente a 30 giorni e alcune Asl anticipano un acconto a 15 giorni). Quindi mi sembra di capire che se lo Stato vi rimborsasse puntualmente, non ci sarebbe più nessun problema per la sua vendita anche da parte dei vostri colleghi in Parafarmacia?

Questo vuole dire che io non posso esercitare liberamente la mia professione perché lo Stato ritarda i vostri pagamenti?
Questo è contro la Costituzione che dice altrimenti, tanto che ben tre Tar ci hanno dato ragione su tutte le nostre richieste come lei sicuramente saprà.

Comunque, tanto per dare un po’ di numeri, perché anche i non addetti capiscano di cosa stiamo parlando,  la spesa sanitaria totale è circa 25 miliardi di euro l'anno così divisa: fascia A 13 miliardi, fascia C 3 miliardi, Sop, OTc  2 miliardi, altro ( integratori, cosmesi etc )  7 miliardi.

Quindi ci vorreste far credere che i 3 miliardi che noi chiediamo di condividere con voi reggono in piedi le vostre attività? Se così fosse, questa sarebbe esattamente il motivo per dire che il sistema così come è strutturato è totalmente sbagliato, non è il SSN che deve dare a voi la liquidità di gestione, ma la vostra capacità imprenditoriale.

Non ci pare che tutte le altre attività convenzionate con il SSN, vedi laboratori di analisi o radiologici o le sanitarie per fare qualche esempio, anticipano denari e anche a loro ritardano i pagamenti ma non mi sembra che minaccino tragedie, sfaceli o scioperi.

La vostra difesa sembra esattamente quello che ogni casta tende a fare, difendere l’indifendibile. Speriamo che ora anche i presenti e futuri fallimenti di alcune farmacie (che percentuale? O,1% forse) siano chiaramente definiti come incapacità gestionale di un' attività commerciale, perché è tempo di dire la verità caro collega, se le farmacie falliscono lo fanno perché per anni la gestione economica è stata totalmente disattesa, consci che il SSN avrebbe prima o poi versato i suoi debiti, banche e finanziatori accondiscendenti compresi!

Capisco che i cambiamenti facciano paura a tutti ma le assicuro che i tempi sono maturi perché il mondo si evolva e ci si deve saper adeguare, oggi è bene ricordare che  abbiamo anche la ricetta veterinaria ripetibile e non.  Il mio auspicio è che si riesca a trovare dentro la categoria la voglia e la  forza di rinnovamento necessaria, altrimenti il rischio che corriamo e che già in parte si è concretizzato è che altri dettino le regole.
 
 
Giuseppe Scioscia   

10 maggio 2013
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