I ginecologi, Balduzzi e quell'accusa di corporativismo
di Carmine Gigli
15 FEB -
Gentile direttore,
spiace che il ministro della Salute Renato Balduzzi, durante la trasmissione radiofonica Rai “
Radio Anch’io” di qualche giorno fa, si sia espresso sullo sciopero dei medici dei punti nascita dicendo: “mi è sembrato un po’ venato da corporativismo”. Forse è rimasto troppo sorpreso dalla grande manifestazione di adesione allo sciopero. Probabilmente, non si aspettava che i ginecologi, normalmente poco propensi a scioperare, aderissero in maniera così massiccia per sostenere le loro richieste.
Preoccupa invece il fatto che, dopo che gli sono state illustarte di persona le problematiche della categoria e dopo che gli sono state ribadite da oltre 5000 medici ed ostetriche, che hanno manifestato il loro dissenso per la situazione attuale, il Ministro della salute si ostini a tener separata la questione dei Tagli Cesarei dagli altri problemi e rimanga ancorato all’idea che la legge, che porta il suo nome, renda “più sereno il lavoro dei professionisti sanitari”.
Non è vero! Non siamo dello stesso parere e per questo chiediamo ai partiti politici di inserire nei rispettivi programmi elettorali, per le prossime elezioni politiche, i seguenti problemi:
- la messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale;
- il problema del contenzioso medico-legale in campo sanitario, avanzando proposte per il suo superamento da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo.
Non vogliamo che madri e neonati corrano i rischi dovuti alla mancata messa a norma dei punti nascita, come previsto dall’accordo Stato/Regioni del 16 dicembre 2010. In molti punti nascita si continua lavorare in regime di pronta disponibilità, senza le dovute garanzie di pronto intervento medico a salvaguardia della madre e del bambino.
Durante lo sciopero abbiamo gridato:
BASTA alla “medicina difensiva”, che ostacola la formazione, blocca l’innovazione, non fa progredire la scienza medica e tutti ne paghiamo le conseguenze.
BASTA alle polizze assicurative che ci succhiano il sangue e non danno serenità.
BASTA con gli avvocati avidi e i periti capziosi.
BASTA alle sentenze che giudicano il medico sempre responsabile, persino delle anomalie congenite.
Non è nostra intenzione sottrarre degli strumenti di tutela ai cittadini realmente vittime di errori sanitari e la nostra lotta proseguirà nell’interesse dei cittadini onesti, del SSN e dei medici.
Dr. Carmine Gigli
Presidente FESMED
15 febbraio 2013
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