Gentile Direttore,
niente quattrini per la Sanità: c’è da preoccuparsi? No, per nulla. Si tratta infatti di una scelta nell’interesse dei cittadini, specie dei meno abbienti. Scorrendo infatti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023 e riguardanti la rinuncia ai servizi sanitari (visite mediche, esami diagnostici, presa in carico da parte del SSN) da parte di molti cittadini italiani, si scopre che tale rinuncia è dovuta principalmente alle lunghe liste d’attesa, ma anche alle difficoltà logistiche, agli orari impossibili, al costo elevato delle prestazioni. Nello specifico la rinuncia alle prestazioni sanitarie ha riguardato il 23% degli individui al di sopra dei 65 anni. Vale a dire che poco meno di un quarto degli “anziani” non è andato dal medico, non ha fatto esami, ha rinunciato alle terapie.
Se i dati sono questi ci sarebbe da rabbrividire, anche perché rinunciare alle cure e all’assistenza espone a gravissimi rischi per la salute. O no? Andiamo a vedere i dati ISTAT relativi alla mortalità degli anziani nel 2023: se è vero che quasi un quarto degli anziani in Italia non ha accesso alle cure, ci si aspetterebbe una mortalità più elevata nelle classi di età superiori a 65 anni. Invece, confrontando la mortalità del 2023 con quella periodo pre-pandemico 2015-2019, il tasso di mortalità standardizzato è risultato inferiore a quello di prima della pandemia. Una riduzione di mortalità che si osserva anche nella popolazione anziana: meno morti tra 60-69 anni; meno morti tra 70-79 anni; meno morti tra 80-89 anni; meno morti oltre i 90 anni.
Quindi, se abbiamo capito bene, la rinuncia alle cure non sembra correlare, almeno nell’immediato, con un aumento della mortalità, anzi. Un’ipotesi sulla quale l’attuale Governo sta lavorando e che, se confermata, contribuirà a ridurre ulteriormente gli stanziamenti per la Sanità pubblica sulla base dell’ipotesi che “meno medici, si sta meglio”. D’altra parte è anche da sottolineare con soddisfazione una politica sanitaria finalmente basata sull’evidenza scientifica, magari su di un vecchio articolo del BMJ, che rilevava la costante riduzione della mortalità durante gli scioperi dei medici. (https://doi.org/10.1136/bmj.320.7249.1561).
Pietro Cavalli
Medico