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Oss e Assistente infermiere. Si cambia tutto per non cambiare niente

di Marcello Bozzi

05 SET -

Gentile Direttore,
prendo spunto dai recenti posizionamenti (De Caro, Falli, altri) riportati da Quotidiano Sanità per alcune considerazioni e riflessioni su 3 argomentazioni “core”: le caratterizzazioni dei nuovi profili professionali (OSS e Assistente Infermiere) e le comparazioni con i precedenti (OSS e OSS FC); le risorse necessarie per il funzionamento delle strutture del SSN (e del sistema privato accreditato e convenzionato); gli interventi necessari (in capo a chi).

1 Le caratterizzazioni dei nuovi profili professionali (OSS E Assistente Infermiere) e le comparazioni con i precedenti (OSS e OSS FC)
L’istruttoria dei due documenti della CSR riporta chiaramente le variazioni epidemiologiche (aumento delle cronicità), le variazioni demografiche e l’aumento dei bisogni della popolazione, la necessità di rivedere le organizzazioni e la rilevanza e l’importanza della figura dell’OSS. Per ogni documento (OSS e Assistente Infermiere) segue la declinazione dei singoli articoli.

Le tabelle che seguono riportano le comparazioni tra vecchi e nuovi profili.

Pur apprezzando la “modernizzazione” del linguaggio nei nuovi documenti ed i miglioramenti evidenziati nelle tabelle sopra riportate, a distanza di 23 anni dall’istituzione del Profilo OSS ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Così come risulta una “stranezza” la previsione del requisito curricolare L.M. nella Classe 1 per il coordinamento (meglio definirlo “Direttore”) del Corso di Assistente Infermiere mentre, per il coordinamento del Corso OSS i requisiti curricolari richiesti per la medesima funzione appaiono poco chiari … ma forse si tratta di un refuso (e se non dovesse risultare tale è opportuno allineare il testo a quanto già previsto per il coordinamento del corso per Assistente Infermiere, tenuto conto della prevalenza delle funzioni assistenziali in capo alle figure professionali in discussione).

NB – i Laureati Magistrali nella Classe 1 ad oggi sono 21.894 … pertanto non mancano risorse abilitate!!

Relativamente alle caratterizzazioni professionali, sia per la proposta del nuovo corso OSS, sia per il nuovo profilo professionale dell’Assistente Infermiere, queste hanno una sovrapposizione (con un migliore livello descrittivo) ai precedenti profili posti a comparazione.

Verrebbe da dire “cambiare tutto per non cambiare niente” … e invece va colta l’occasione per rivedere le organizzazioni ed i sistemi di cura e assistenza (come auspicato dagli estensori dei documenti nelle singole istruttorie), sia per adeguare la risposta ai nuovi bisogni della popolazione e alle nuove necessità di funzionamento delle strutture, sia per una valorizzazione degli Infermieri, degli Assistenti Infermieri e degli OSS.
Certamente va aperto un dibattito sull’utilizzo corretto dei profili professionali di OSS e AI (Assistente Infermiere), evitando criticità e sovrapposizioni, anche con possibili distinguo tra le possibili assegnazioni in strutture ospedaliere, territoriali e residenziali.
Apprezzabile la possibilità di crescita e sviluppo professionale da OSS a AI, con l’auspicio che la stessa cosa possa realizzarsi anche da parte dell’AI nell’ambito per CL in Infermieristica (nel rispetto dei requisiti curricolari previsti per l’accesso).

2 Le risorse necessarie per il funzionamento delle strutture del SSN (e del sistema privato accreditato e convenzionato)
I “media” riportano i dati riguardanti le carenze di infermieri forniti da Enti e stake-holder (CGIL 70.000, NURSE 24 60.000, SKY TG 24 70.000, FNOPI 65.000 + 20.000, NURSING-UP 100.000 – 120.000).
Probabilmente è giunto il momento di cambiare paradigma e passare dal “cosa manca” al “cosa serve”.

Per fare ciò è necessario considerare:

Gli approfondimenti di cui sopra saranno sicuramente di grande aiuto per comprendere sia i cambiamenti necessari nelle organizzazioni e nei sistemi clinico-assistenziali, sia per definire le reali necessità di risorse (tipologia e numerosità).

Vanno perseguite:

Senza le analisi richiamate è difficile sapere se i posti a bando nei CC.LL: in Infermieristica saranno sufficienti o meno a coprire le necessità per il funzionamento delle strutture del SSN (e del privato accreditato e convenzionato).
Possiamo certamente affermare che gli Infermieri in quiescenza nel periodo 2022/2027 sono quantificati in 21.050 (rif. AGENAS - C.A. 2020) e pertanto possiamo ipotizzare che i circa 21.000 posti/anno messi a bando nei 236 CL in Infermieristica attivati nei 49 Atenei possano essere sufficienti a garantire il turnover (compresi gli abbandoni e le dimissioni volontarie).

Deve invece preoccupare il livello di attrazione verso la professione infermieristica.
Nell’A.A. 2023/2024, a fronte di 23.000 posti messi a bando, le domande di ammissione sono state 20.000 (meno dei posti disponibili). A Medicina 98.000 domande per 18.000 posti. E’ il caso di affrontare seriamente la questione ed a ricercare le motivazioni (riconoscimento sociale, stipendio, possibilità di crescita professionale, modelli organizzativi arcaici, sistemi e modelli di cura e assistenza “vecchi”, …)

3 Gli interventi necessari (in capo a chi)

Infine è bene ricordare che le questioni poste non possono essere affrontate mettendo “pezze” ma vanno affrontate nella loro interezza. L’auspicio e la speranza è che non passino altri 24 anni.

Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN – Associata COSMED



05 settembre 2024
© Riproduzione riservata

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