Gentile direttore,
ho letto con grande attenzione le precisazioni che Antonio D’Avino, Presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha voluto opporre ad una mia interrogazione parlamentare e dunque vorrei fare delle precisazioni.
La questione centrale è questa: per l'anno 2024, il corso di specializzazione in pediatria (e di tutte le specializzazioni della durata di 5 anni) avrà come scadenza naturale il 31 ottobre 2024.
Gli aspiranti pediatri che si specializzeranno ad Ottobre 2024 non potranno iscriversi alle graduatorie per la pediatria di libera scelta valide per il 2025 perché tali graduatorie vengono arbitrariamente chiuse il 15 Settembre; tale termine però non ha molto senso dal momento che il corso di specializzazione terminerà a Ottobre. Un termine, quello del 15 Settembre, tra l’altro fissato quando i corsi di specializzazione giungevano al loro naturale compimento prima di questa scadenza.
Con le attuali regole, quindi, un pediatra specializzato ad Ottobre 2024 sarebbe escluso dalle graduatorie del 2025 e potrebbe iscriversi alla graduatoria aperta nel 2025, valida per il 2026. Il presidente, con varie precisazioni più o meno inferenti con la questione in esame, chiede di conservare l'attuale status quo.
In pratica i medici in esame, uomini e donne per lo più trentenni e che hanno impiegato almeno 11 anni dopo il diploma per formarsi, si ritroverebbero a “sopravvivere” da novembre 2024 fino almeno a gennaio 2026 in una situazione di grave precarietà lavorativa potendo occuparsi solo di fare sostituzioni e di coprire le aree carenti. Attività queste che per loro natura risultano essere instabili. In un periodo della vita in cui urge dare stabilità al futuro dei giovani, anche per il legittimo desiderio di genitorialità che chi ha poco più di trent'anni potrebbe voler realizzare, questa si legge come una forte contraddizione.
Un cambiamento che va attuato nel migliore dei modi possibile per tutti, soprattutto per i pazienti, attraverso la collaborazione tra le parti in causa. Io non mi arrenderò e continuerò a provare a cambiare il nostro SSN per salvarlo dalla sua silenziosa ma evidente agonia. Non possiamo restare inermi ad aspettare che muoia.
Marianna Ricciardi
Componente Commissione Affari Sociali della Camera
MoVimento 5 Stelle