Gentile Direttore,
incontinenza e stomia interessano, insieme e a vario livello, circa sei milioni di persone in Italia. Nonostante si parli di più del 10% della popolazione non esiste ancora alcuna campagna di informazione e sensibilizzazione nazionale promossa, per esempio, dal Ministero della Salute.
Situazioni spesso sottovalutate o considerate imbarazzanti proprio da chi ne soffre proprio per mancanza di una corretta informazione e adeguata sensibilità. Eppure il ritorno in termini di benefici di una campagna su vasta scala sarebbero importanti anche sotto il profilo del risparmio della spesa pubblica. È cosa nota che una persona che vive una fragilità di salute saprà gestire meglio la propria condizione se sufficientemente informata; un valore quindi per l’intero sistema.
Non si vuol credere che l’attuale “mancanza” sia per disinteresse, ma a ragion veduta si può ipotizzare che sia una questione di risorse, guarda caso finanziarie.
Se la motivazione reale è questa esisterebbe un modo per superare questa criticità raggiungendo il risultato a costi vicino allo zero per la massima istituzione in materia di salute. Mi riferisco alla possibilità di aprire un bando per accreditare campagne di sensibilizzazione già prodotte da enti o associazioni che non hanno i mezzi per rendere i loro “prodotti” creativi visibili su larga scala.
Un processo di selezione che vedrebbe il Ministero come promotore e giudice insindacabile sulle decisioni prese. Le modalità burocratiche non dovrebbero costituire un problema perché potrebbe essere preso a modello il bando ministeriale già in essere dal 2022 per la selezione e accreditamento delle parti civiche e sociali che intendono far parte di tavoli di lavoro su temi specifici.
È solo una proposta che ovviamente va ponderata nella sua fattibilità, ma potrebbe almeno costituire un punto di partenza per realizzare finalmente contenuti utili a far conoscere delle patologie e/o condizioni che interessano milioni di italiani, senza contare la componente, non trascurabile, dei caregiver.
Pier Raffaele Spena,