Ambulatori infermieristici? Noi li abbiamo già creati nei quartieri disagiati di Milano
di Maria Gabriella Scrimieri
23 NOV -
Gentile Direttore,leggo sulla vostra testata che FNOPI
parla di ambulatori infermieristici per abbattere le liste di attesa, ne sono lieta perché dal mese di maggio, noi dell’Associazione Ali di Leonardo, di cui sono la presidente, abbiamo avviato in due quartieri disagiati delle case popolari di Milano, ambulatori infermieristici di cure gratuite, non solo per abbattere le liste d’attesa ma anche per far fronte al problema annoso della carenza, ormai strutturale, dei medici di base e dei costi delle prestazioni private che molti utenti non possono affrontare, con il risultato che abbandonano le cure.
Siamo sette infermieri che offrono assistenza, in forma totalmente gratuita, alle persone indigenti. Lavoriamo quasi tutti in ospedali e cliniche private, tranne una collega in pensione. I nostri sono infermieri in possesso di laurea triennale e magistrale con esperienza in diversi ambiti: psichiatria, medicina generale, cardiologia, neurologia, pediatria, terapia intensiva. Collaboriamo con tre medici volontari, che intervengono su nostra chiamata.
Il primo ambulatorio si trova all’interno delle case popolari di via Calvairate, grazie all’ospitalità e la disponibilità del Comitato inquilini Molise Calvairate Ponti, che ha visto nella sua presidente, Grazia Casagrande, la stessa urgenza di rispondere al bisogno sanitario degli inquilini in difficoltà. I nostri utenti sono: inquilini delle case popolari, persone indigenti, senza fissa dimora, extracomunitari senza tessera sanitaria, persone in povertà assoluta e senza medico di medicina generale.
L’obiettivo dell’ambulatorio è quello di garantire una prima risposta ai bisogni assistenziali che possono essere tranquillamente gestiti al domicilio evitando quindi accessi inutili di pronto soccorso, ospedalizzazioni, lunghe attese dai medici curanti. Gli utenti che si rivolgono al nostro ambulatorio ci chiedono in prima battuta la rilevazione di tutti i parametri vitali, a volte anche dell’elettrocardiogramma che noi garantiamo previa prescrizione medica. Nell’interlocuzione con i pazienti apprendiamo che la persona non è al corrente di molte informazioni che potrebbero migliorare nettamente il suo stato di salute.
I nostri infermieri dedicano loro diverso tempo, fino a 45 minuti e anche più, per spiegare i comportamenti da adottare, utili a prevenire complicanze legate alla terapia, alla deambulazione in caso di patologie neurologiche, all’alimentazione, agli stili di vita e molto altro ancora. Le attività del nostro ambulatorio sono la rilevazione dei bisogni assistenziali che comprendono anche la sfera sociale, affettiva, socioeconomica, abitativa. Rilevazione parametri vitali e loro monitoraggio settimanale, ECG, medicazioni semplici, terapia intramuscolare con prescrizione medica.
Abbiamo anche attivato una rete di collaborazioni con associazioni di quartiere, associazioni che forniscono assistenza medica specialistica gratuita agli indigenti e Croce Rossa Italiana, per aiutare coloro che oltre ad aver un problema sanitario, ne hanno anche uno abitativo, sociale ed economico. Da pochi giorni siamo riusciti ad aiutare un senza tetto, che si è rivolto a noi solo per la rilevazione dei parametri vitali, ma nella compilazione della cartella è emerso che viveva in un container, senza luce né acqua, era gravemente iperteso, si alimentava occasionalmente, debilitato e defedato, con una brutta lesione ad un piede, probabilmente di origine diabetica.
Oggi, dopo aver attivato tutti i canali possibili, la persona è riuscita ad ottenere una casetta con tutti i comfort possibili. Anche la sua salute è nettamente migliorata e noi infermieri continuiamo a seguirlo anche ad Agrate dove adesso vive ospitato dalla Croce Rossa Italiana di Agrate. I numeri di accesso registrati fino ad oggi, ci indicano che il nostro lavoro è necessario, ad esempio, nel primo ambulatorio di via Calvairate abbiamo visitato 185 utenti da maggio, mentre nell’ambulatorio di Ponte lambro, aperto a fine settembre, abbiamo visitato 28 persone.
Oggi stiamo implementando una cartella “family care” che includerà i bisogni non solo del singolo ma dell’intera famiglia, bisogni che riguardano la sfera sanitaria, ambientale, sociale di tutti i componenti. Le patologie maggiormente rappresentate sono per il 29% cardiovascolari; 28% psichiatriche con comorbilità; 22% neurodegenerative; 11% diabetici e 10% respiratorie. Di questi utenti, molti sono anziani soli, affetti da patologie croniche, persone affette da patologie psichiatriche di cui la convivenza risulta molto difficile con i familiari, donne sole con figli, stranieri che comprendono poco la lingua italiana.
L’Associazione Ali di Leonardo sul territorio milanese andrà avanti nella sua missione di aiuto sanitario e sociale, la richiesta è alta, perché il sistema sanitario nazionale e lombardo ha fallito il suo primo compito: rispettare l’articolo 32 della nostra Costituzione.
Dott.ssa Maria Gabriella ScrimieriCoordinatore Infermieristico
23 novembre 2023
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