Manovra, sia l’occasione per misure sul personale e l’odontoiatria sociale
di Claudio Gammella
15 NOV -
Gentile Direttore,il sistema sanitario nazionale, secondo alcune stime, necessiterebbe di 90 mila nuove assunzioni. In Italia, infatti, mancherebbero circa 20 mila medici e 70 mila infermieri. Le cause sono da ricercare nella legge vigente che impone un tetto alle assunzioni in sanità e inchioda di fatto la spesa del personale sanitario a 20 anni fa.
Un vero e proprio limite che ha messo in ginocchio in settore sanitario, che negli ultimi anni ha visto di conseguenza la fuga di molti colleghi dalle corsie degli ospedali a causa di turni massacranti e stipendi non più adeguati.
Nonostante gli sforzi del Governo che sta affrontando il problema delle liste d’attesa lunghissime e il problema della carenza del personale con incentivi di straordinari pagati meglio a medici e infermieri, ma con ulteriori turni lavorativi non più sostenibili, secondo il nostro giudizio, non si tiene conto che i ritmi frenetici e la mancanza di adeguati turni di riposo per il personale sanitario, metterebbero a rischio la qualità delle prestazioni cliniche per i nostri cittadini.
Riteniamo, per questo, che occorrerebbe adottare soluzioni strutturali che tengano conto delle esigenze reali del paese come nuove assunzioni in sanità e adeguamenti degli stipendi di medici e sanitari.
La mancanza di personale, infatti, è la causa principale dei disservizi del nostro sistema sanitario nazionale e impatta con le lunghe liste di attesa che i pazienti devono subire, con tempi che possono superare anche i 200 giorni per alcune visite specialistiche.
Se già tutto questo non dovesse bastare a far riflettere il Governo e il Parlamento, si aggiunge che nel brevissimo tempo dovremmo affrontare un ulteriore sfida: nel 2025 avremo il raggiungimento del picco di pensionamenti che vedrà circa 40.000 camici bianchi abbandonare le corsie degli ospedali.
Nel frattempo si continua con la politica dei test estremamente selettivi per l’ingresso alle facoltà di medicina ed odontoiatria, non si considera prioritario l’imbuto formativo che si crea in alcune scuole di specializzazione in medicina, e la fuga da altre (ad esempio quelle chirurgiche), costringendo molti nostri giovani a studiare all’estero con la certezza che molti di questi non li vedremo mai più ritornare nel nostro Paese.
Ci auguriamo che nella Legge di Bilancio, attualmente in discussione, il Governo apporti dei correttivi che prevedano l’adozione di ulteriori misure a favore del ricambio generazionale dei medici e dei sanitari.
Chiediamo, inoltre, che vengano adottate scelte aggiuntive per agevolazioni fiscali in favore degli studi degli odontoiatri, oberati, a causa dell’inflazione, dalla crescita dei costi di gestione delle loro attività.
Auspichiamo, infine, che si scelgano misure che implementino la salute orale dei cittadini mettendo a punto misure a sostegno dell’odontoiatria sociale, con campagne di prevenzione e terapeutiche, per consentire l’accessibilità alle cure odontoiatriche alle fasce deboli della popolazione, come i bambini e gli anziani.
Claudio GammellaConsigliere Nazionale Sindacato Medici Italiani (Smi)
15 novembre 2023
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