Gentile Direttore,
il dibattito degli ultimi giorni, che ha visto coinvolti Polillo ed altri significativi, sul ruolo del MMG mi stimola ad entrare nel dibattito soprattutto perché animato dalla volontà di dare il mio contributo finalizzato a salvare il Ssn.
Il DM 77/2022 rappresenta un’occasione straordinaria sia per aggiornare la L.833/78, sia per rivedere la prassi medica. Il primo punto è ripartire dal territorio e dalla capacità degli attori del sistema sociosanitario di farsi prossimi verso i fragili. L’altro aspetto, non meno importante, è rappresentato dal paradigma salutogenico e cioè partire dalla salute per allontanare nel tempo, attraverso pratiche nuove ed aggiornate, l’insorgenza delle patologie. Uscire dalla dimensione ospedalocentrica e dal paradigma patogenico, è oggi una precisa priorità.
In questo quadro s’inserisce, a mio parere, la necessità di far uscire il MMG dall’attuale condizione, per inserirlo a pieno titolo nel Ssn attraverso l’assunzione a tempo pieno sia per prestare i propri servizi nelle Case di Comunità, sia negli ospedali e negli ambulatori di prossimità. Attraverso un’adeguata rotazione tra territorio e ospedale, i MMG non solo potranno entrare in relazione con gli specialisti di metodo, di patologia o di organo, ma potranno pure acquisire, nel tempo, un notevole bagaglio di esperienza che solo il campo è in grado di fornire.
Rimane tuttavia fondamentale che tutti i medici aggiornino le proprie prassi e facciano della salute dei cittadini il proprio principale obiettivo. Illich segnalava, alcuni decenni or sono, che la medicina terapeutica, la quale interviene per rispondere a una sintomatologia e bloccare i sintomi apparenti di una malattia, è una cattiva medicina. In cambio proponeva un’arte della salute demedicalizzata, vale a dire l’igiene, l’alimentazione, il ritmo di vita, le condizioni di lavoro, gli alloggi e oggi, aggiungiamo noi, il contrasto alle patologie non trasmissibili; una vera e propria epidemia del XXI secolo nel mondo opulento.
Pur comprendendo la gradualità proposta da Polillo, insieme all’amico Saverio Proia, ritengo che le condizioni nelle quali versa il Ssn siano tali da rendere urgente l’assunzione dei MMG i quali però vanno riorganizzati e formati per lavorare con altre e nuove professioni il cui scopo dovrà essere quello di promuovere la salute piena o residua di tutti i cittadini. Quindi non più meri funzionari del sistema come sostiene Galimberti, ma promotori della salute tout court.
Massimo Tosini