Gentile Direttore,
in occasione della conversione in legge del c.d. decreto bollette abbiamo ritenuto opportuno proporre, fra le altre, alcune nostre proposte emendative con cui vogliamo svelare il bluff del governo in merito alla ridefinizione dall’esclusività di rapporto e la libera professione per tutte le professioni sanitarie.
Abbiamo, pertanto, riformulato la norma prevista nel “decreto bollette”, stabilendo non solo l’immediata fruibilità del diritto ad esercitare la libera professione ma anche l’omogenizzazione della normativa in materia tra i dipendenti del SSN appartenenti alle otto professioni sanitarie della dirigenza e le altre 22 professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e delle professioni di ostetrica e di assistente sociale.
Bisogna dire chiaramente, infatti, che con il decreto bollette il governo non ha previsto una norma strutturale e organica come è, invece, per la dirigenza medica e sanitaria di cui agli articoli 15 quater, quinquies e sexies del dlgs 502/92 e questo è quanto mai discriminante se non incostituzionale.
Noi riteniamo necessario, invece, rendere la situazione paritaria tra medici e altre professioni sanitarie in tema di libera professione e per questo sfidiamo il governo a confrontarsi su questo tema in modo più coraggioso.
Ilenia Malavasi