Le frecce di Ulisse e la vita da medici
di Enzo Bozza
12 DIC -
Gentile Dottore, comincia così il viaggio di Ulisse dalle coste di Troia: “Dottore, ho male alla schiena. Facciamo una risonanza magnetica?”. Vi racconto come è arrivato ad Itaca con gli stracci del mendicante alla corte di Penelope. Ma, soprattutto come, con arco e frecce, gli è venuta voglia di far fuori tutti i Proci.
Signora, quanto pesa? Non vedo cosa c’entri, ma sono sui novanta chili. Il retropensiero della signora è intuibile: ‘Questo qua non capisce nulla di ortopedia. Ho visto su Internet che in zona c’è un mago della schiena. E’ meglio che telefoni’. Prendono il sopravvento le modalità ipocrite della apparente cortesia al gusto di veleno: ‘Ma, dottore, allora, non me la fa l’impegnativa per la risonanza?’. Retropensiero del dottore: ‘Con novanta chili sulle vertebre, non vuoi che qualche disco sia uscito per una boccata d’aria e si sia distrattamente appoggiato ad un rametto del nervo sciatico?’. Tentativo di onestà intellettuale del dottore: ‘Signora, sicuramente troveremmo delle ernie discali ma dubito che serva a qualcosa vederle. Sarebbe più utile che lei dimagrisse e andasse in palestra per una fisioterapia della schiena. Tra l’altro, non ha un dolore invalidante che la fa zoppicare’. Retropensiero della signora: ‘Questo, non solo non capisce nulla di ernie, ma è anche cretino. Su Google trovi almeno dieci miracoli al giorno di gente sulla sedia a rotelle che poi ha fatto le olimpiadi. Ma questo passa la mutua. Però, se non mi fa l’impegnativa, stavolta, cambio medico’.
‘Dottore, e se avessi qualcosa di grave, tipo, che so, un tumore alle ossa?’. Retropensiero del dottore: ‘Questa è così convinta che è capacissima di farmi causa e, siccome il diavolo è compagno della malafede, chi me la fa fare, stamattina, di preservare le linee guida e la scienza? E poi, la risonanza la farà lo stesso, magari a pagamento, per la gioia di tutti quelli che campano sulla cretineria: tutto e subito, in offerta speciale, ma solo fino a domenica’. Ulisse si ritira in difesa: ‘Signora, le faccio l’impegnativa, ma vedrà che servirà a poco, nel suo caso’. Ultimo baluardo di onestà del dottore. Retropensiero cattivo della signora: ‘Però per te stesso l’avresti fatta la risonanza’.
La signora ignora che il dottore non potrebbe permettersi di andare in ospedale, per mancanza di tempo e di malattia pagata dall’Inps e tira avanti a Voltaren da decenni. ‘Mi raccomando l’esenzione, dottore. Lo sa che sono esente per reddito ed età’. Retropensiero del dottore: ‘Sull’età ci siamo, ma com’è che ha reddito basso se gestisce un ristorante? Ma i Proci, rilasciano fattura o ricevono a nero come Circe, la maga?’.
Ulisse è solo nel suo ambulatorio. Sta pensando se tornare da Penelope, la moglie fedele e pallosa e spaccare la faccia a quei Proci alla sua corte, Antinoo compreso, che assomiglia tanto a Zaia quando promette e poi taglia la Sanità pubblica, passando da 69 a 15 Pronto Soccorso in Veneto. Oppure, fare una scorciatoia per Sparta e sposare quella zoccola di Elena che lo farebbe cornuto come Menelao, ma tanto felice a letto? In fondo, non era Gorgia da Lentini ad assolverla e attribuire tutto al destino e agli Dei o alla forza dell’amore? Elena, sarebbe quella attività privata che in qualche cooperativa, lo farebbe tanto ricco e felice, anziché servire le paranoie di questa signora che sa tutto della sua malattia, tranne la cosa più importante: che è lei la sua malattia.
Ulisse ha giurato con Ippocrate. Resterà al suo posto, tornerà ad Itaca per il solito brodino caldo di Penelope. E non si rivolgerà nemmeno ai Proci per trafiggerli, perché non ha un arco e nemmeno le frecce. La burocrazia statale di Itaca sa difendersi bene, si farà viva solo alle prossime elezioni e fregherà Ulisse un’altra volta.
Dott. Enzo BozzaMedico di base a Vodo e Borca di Cadore (BL)
12 dicembre 2022
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