Invio ricette con email o sms è stato un successo, non cambiamo
di Luca Puccetti
01 APR -
Gentile Direttore,
ormai al termine dello stato di emergenza ancora nessun provvedimento è stato preso riguardo l’invio delle ricette e delle impegnative per sms o per email.
Prendo atto delle assicurazioni del ministro Speranza e delle trattative per l’emanazione di un decreto della Protezione Civile che consenta la prosecuzione dell’invio telematico delle ricette fino al 2022, in attesa che vada a regime un altro sistema, basato sul Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e la Tessera Sanitaria.
La pandemia ha portato sciagure infinite, ma se una cosa buona ha prodotto è stata proprio la possibilità di inviare ricette ed impegnative in modo semplice, sia per il medico che per il paziente.
Tornare indietro sarebbe incomprensibile anche dal punto di vista sanitario. Lungi dall’essere scomparsa, la pandemia infatti è ancora molto presente, addirittura con co-infezioni di omicron 1 e 2 e con reinfezioni precoci, anche in soggetti vaccinati. Costringere i cittadini a venire nello studio del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta per ritirare le ricette è quindi insensato, perché aumenta il rischio di contagi di soggetti fragili, oltre che scomodo per il paziente e gravoso per il medico di famiglia, che raramente dispone di personale di studio.
Si odono già le voci dei paladini della privacy: “sì, ma così non é garantita totalmente la riservatezza, bisogna inviare solo dati criptati, etc etc”.
Sarà vero, ma un sistema deve essere facilmente fruibile, soprattutto per i cittadini e dopo milioni di ricette ed impegnative inviate per sms o per email durante la pandemia il sistema ha dimostrato di funzionare ed é molto gradito ai cittadini.
Qualche sospetto di voler imporre il FSE per fruire dell’invio delle ricette non appare del tutto fuori luogo. Dopo anni ed anni di promozione lo strumento del FSE si è rivelato una fallimentare collezione di PDF. Non lo usa praticamente nessuno, esattamente
come in UK dove la “paperless health” e milioni di sterline spesi sono stati definiti il più grande
fiasco di sempre.
E’ peggio che qualcuno sbirci qualche ricetta usando un sistema facilissimo per tutti o il rischio di vedersi imporre l’attivazione di un dossier sanitario gestito dal governo? Teoricamente il cittadino può oscurare quel che vuole nel suo FSE, ma per farlo occorrono competenze informatiche e tempo senza contare che i sistemi di accesso sono macchinosi e spesso non funzionanti.
Si prenda atto che l’esperienza dell’invio delle ricette tramite sms é stato un successo e che può evitare spostamenti inutili con risparmi rilevanti. Infatti il cittadino potrebbe girare lo sms ricevuto dal medico alla farmacia e ricevere a casa i farmaci, senza doversi spostare. Questo per chi è anziano o ha difficoltà di movimento sarebbe un grande vantaggio. Lasciamo in vita dunque un sistema semplice che ha dimostrato di funzionare bene e a costi ridotti.
Luca Puccetti
Segretario provinciale FIMMG Pisa
01 aprile 2022
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