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La ricetta elettronica per evitare milioni di errori nella diagnostica

di A.Camerotto, R.Marinelli, F.Pennetta, V.Muraro, F.Formenton

06 DIC - Gentile Direttore,
una mattina una giovane signora si presenta al Centro Prelievi Ospedaliero, all’ora stabilita e assegnata dal sistema informatico acquisito dall’ASL. La signora soffre di ipertensione arteriosa e il suo MMG le ha prescritto una serie di esami per diagnosi differenziale tra ipertensione primaria e secondaria. Alcuni erano su matrice urinaria 24 ore: sodio, potassio, cloro e catecolamine. La signora, oltre al giorno di permesso per gli esami di laboratorio, aveva già richiesto un giorno di ferie per la visita specialistica per valutazione esami.
 
Quando la signora si è presentata al Centro Prelievi ha avuto una brutta sorpresa: la raccolta per catecolamine urinarie era scorretta poiché le urine andavano raccolte su contenitore dedicato con acido cloridrico. A conseguenza di ciò la signora dovrà fare un’altra raccolta di urine 24 ore, dopo nuova prenotazione per la consegna del campione presso il Centro Prelievi e nuovo appuntamento con il medico specialista, con inevitabile ritardo diagnostico.
 
L’errore di mancata consegna di campioni biologici su matrice non ematica (urine, feci, etc.) è molto frequente. Lo abbiamo misurato ed è nell’ordine di 4.000 casi/’anno con proiezione, a livello Veneto, nell’ordine delle centinaia di migliaia e, a livello italiano, di milioni.
L’errore può essere dovuto, oltre al caso descritto, all’assenza di campione urine del primo mattino (ad esempio per l’esame chimico fisico delle urine) o del campione con raccolta 24 ore (es. calciuria).
 
L’esempio dell’albumina urinaria è paradigmatico delle difficoltà di sistema: il prescrittore può optare tra raccolta estemporanea del campione (microalbuminuria early morning) o raccolta 24 ore (microalbuminuria). È comprensibile come gli utenti possano presentarsi al Centro Prelievi con raccolta errata se non adeguatamente informati.
 
Naturalmente gli errori possono sussistere anche per altre matrici biologiche (es. feci per coprocoltura) o campioni senza conservante paraffina, senza il quale non è eseguibile la ricerca di parassiti.
 
Perché si genera questo errore con disagi a cascata?
a. Per impossibilità da parte del prescrittore di ricordare gli esami con importanti variabili preanalitiche all’interno dell’offerta LEA di Laboratorio che, nel Veneto, è di 2480 prestazioni.
b. Per mancata comunicazione all’utente del tipo di raccolta, o utente che non comprende quanto comunicato.
c. Per prescrizione e “consegna” digitale all’utente della ricetta dematerializzata rispetto alla cartacea: prima dell’avvento della dematerializzata il medico compilava la ricetta a penna, “con il paziente davanti”, entrando in questa fase in relazione e comunicazione.
 
Con la dematerializzata spesso la ricetta è inviata direttamente attraverso il fascicolo sanitario elettronico dove l’utente poi la scarica riducendo la possibilità di un’informazione sulla fase preanalitica. La pandemia Covid-19 ha accentuato la distanza relazionale, incoraggiando il distanziamento fisico con minore scambio di informazioni.
 
La ricetta dematerializzata, per contrappasso, può essere la soluzione, evitando a milioni di italiani di uscire dai Centri Prelievi senza aver eseguito una o più prestazioni.
Infatti, la dematerializzazione, al termine del processo di creazione ricetta attraverso strutture regionali (SAR) e nazionali (SAC e MEF), genera un Numero di Ricetta Elettronica (NRE), formato da 15 caratteri, che identifica in maniera univoca la ricetta con relative prestazioni.
 
La soluzione che qui proponiamo è il back office digitale: ogni ASL dovrebbe mantenere aggiornati i propri cataloghi di offerta, con relativi codici delle prestazioni effettuabili nei vari Centri Prelievi e informazioni aggiuntive quali preparazione all’esame e modalità di raccolta del campione.
 
In fase di prenotazione sui sistemi digitalizzati, nel Veneto attivi in tutte le ASL, l’utente immette il codice NRE della ricetta dematerializzata. Il sistema di prenotazione, dopo aver eseguito un incrocio di dati fra richiesta e capacità di offerta del Centro Prelievi prescelto, invia un’e-mail o SMS di conferma dell’ora e del giorno prescelto con informazioni specifiche e strategiche dei test prescritti quali:
1. indicazioni di eventuali esami non eseguibile nel Centro prescelto (es emogasanalisi è spesso non eseguibile in Centri periferici);
2. informazioni su modalità di raccolta ed eventuali peculiarità di esami a matrice non ematica.
 
L’episodio descritto è esemplificativo: lasciamo all’intuito e alla competenza di colleghi, tecnici e decisori che leggono le svariate possibilità dell’NRE nei diversi campi della Medicina (ad esempio utente che deve eseguire TAC contrastografica e abbisogna di creatinina).
 
I vantaggi di questo utilizzo dell’NRE, rientrabili nella riconversione digitale sono riassumibili in:
- sicurezza per gli utenti di recarsi presso una struttura che sicuramente eseguirà il test prescritto;
- riduzione dei ritardi nella decisione medica legati alla mancata esecuzione della prestazione;
- aumento della sicurezza con riduzione di assembramenti dovuti a protratta permanenza dell’utente allo sportello amministrativo per errori pre analitici;
- aumento della qualità complessiva con riduzione dei costi per il SSN.
 
Alessandro Camerotto
Medicina di Laboratorio
SIPMeL- Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio

 
Roberta Marinelli
Medicina di Laboratorio
SIPMeL- Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio

 
Francesca Pennetta 
Medicina di Laboratorio
SIPMeL- Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio

 
Valentina Muraro
Medicina di Laboratorio
SIPMeL- Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio

 
Flora Formenton
Medicina di Laboratorio
SIPMeL- Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio


06 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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