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Vaccini Covid. Fimmg Lazio: “Regione predilige gli hub ai medici di famiglia”

Il sindacato contesta la gestione della campagna vaccinale regionale: "Aprire punti vaccinali negli ospedali dovrebbe essere opzione aggiuntiva, finale, invece si va verso la ospedalizzazione anche di questa battaglia che, per essere vinta deve coinvolgere il territorio”. Al momento, invece, i medici di famiglia "non hanno alcuna sicurezza sulle dosi, ci danno quello che avanza al sistema, oppure ci chiedono di vaccinalre a domicilio, ma secondo le loro agende, non sulla scorta delle priorità che il medico conosce per i propri pazienti”.

29 MAR - “Occorre mettere in condizioni di vaccinare la prima linea del sistema nel territorio. I medici di medicina generale sono l'ossatura del sistema sanitario nazionale ma sono fermi al palo. È assurdo, ricevono dosi di vaccino con il contagocce, con un sistema di distribuzione caotico , spesso arbitrario, senza certezze”. A denunciarlo, in una nota, è la Fimmg Lazio, la federazione dei medici di famiglia regionale.

Al momento il coinvolgimento dei medici di famiglia sarebbe infatti molto marginale: “Non abbiamo nessuna sicurezza sulle dosi - spiega la Fimmg Lazio -, ci danno quello che avanza al sistema, oppure ci chiedono di fare quello che non sono in grado di fare loro: i domiciliari, ma secondo le loro agende, non sulla scorta delle priorità che il medico conosce per i propri pazienti. È disperante dover dire ai pazienti: ‘Non possiamo fare nulla, disdire gli appuntamenti dati, dire ricorrete alla prenotazione’. È umiliante”.

Secondo la Fimmg, la Regione “privilegia gli hub, ma puntare solo e soltanto su queste strutture, è un errore. Aprire punti vaccinali negli ospedali dovrebbe essere opzione aggiuntiva , finale, e invece si va verso la ospedalizzazione anche di questa battaglia che, per essere vinta deve coinvolgere il territorio”.

Per il sindacato dei medici di famiglia, “vedere anziani alla Nuvola” nella zona Euro di Roma “ed in altri hub in fila, spesso accompagnati, non è un bello spettacolo. Dovrebbe essere la soluzione di sostegno non la via principale. Se si vuole vincere questa guerra serve che i medici di medicina generale vengano riforniti regolarmente di vaccini. Inutile mettere in campo farmacisti o altre figure. Inutile creare pasticci. Serve linearità. Ben venga l'aiuto di tutti ma la prima linea, quella presente ovunque in questa Regione e in questo paese, venga messa in condizione di fare la propria parte. L'Inghilterra lo ha fatto e i risultati si vedono”.

La carenza di vaccini è un problema oggettivo, riconosce la Fimmg Lazio. "Ma ora - osserva - sono in arrivo 5 milioni di dosi. Ecco invertiamo il meccanismo, dateci i vaccini per gli anziani delle città, dei paesi, dei piccoli centri delle frazioni, in montagna come al mare. I pazienti lo chiedono e noi oggi siamo costretti all’impotenza".

Dalla Fimmg Lazio, dunque, un appello al commissario Francesco Paolo Figliuolo perché “indichi con decisione alle Regioni di imboccare questa strada , chiediamo alla Regione Lazio di essere protagonista di questo cambiamento : Riservare una quota, cospicua, dei nuovi arrivi alla medicina generale, confidando nella organizzazione dei medici che funziona. Noi siamo in grado di fare milioni di vaccini, lo abbiamo dimostrato. Dateci i vaccini , eliminate la burocrazia in eccesso. Date i vaccini alla prima linea altrimenti questa guerra non si vince”.

29 marzo 2021
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