Covid. Policlinico Umberto I: scarsa o nulla rilevanza clinica degli eventi avversi tra più di mille operatori sanitari vaccinati
Questi i primi risultati di uno studio promosso dalla “Sapienza” e dall’Aou Policlinico UmbertoI a un mese dalla seconda dose di vaccino Pfizer-Biontech somministrata agli operatori. Gli effetti avversi più comuni sono stati: dolore all’arto sede dell’inoculazione, sintomi similinfluenzali con o senza febbre e linfoadenopatie. Tra gli eventi avversi percepiti come severi in nessun caso è stato necessario ricorrere al ricovero
25 MAR - Il 53,7 % degli operatori sanitari vaccinati contro il Covid non ha presentato nessun evento avverso dopo la vaccinazione. Il 46,3% ha riportato eventi avversi lievi che sono iniziati dopo circa 12 ore e che, nella maggioranza dei casi, sono scomparsi dopo 24 ore. Gli effetti avversi più comuni sono stati: dolore all’arto sede dell’inoculazione, sintomi similinfluenzali con o senza febbre e linfoadenopatie. Meno frequentemente sono stati registrati manifestazioni dermatologiche, (orticaria, eritema, angioedema), manifestazioni oculari (arrossamento congiuntivale, prurito) e sintomi gastrointestinali (nausea, diarrea, dolori addominali).
Il dato più rilevante è che gli eventi avversi percepiti come severi (sincope, dolore toracico, difficoltà deambulatorie, cardiopalmo, stato confusionale) si sono verificati solamente nell’1,2% dei vaccinati e in nessun caso è stato necessario ricorrere al ricovero.
Sono questi i risultati di uno
studio promosso da “Sapienza” e dall’Aou Policlinico Umberto tra i operatori sanitari a un mese dalla seconda dose di vaccino Pfizer-Biontech che ha reclutato 1.081 soggetti, di età compresa tra 24 e 69 anni, di cui il 64% donne. Obiettivo, analizzare il tipo di riposta alla somministrazione vaccinale in relazione ad altre variabili importanti come l’età e il sesso.
“Il monitoraggio clinico post vaccinazione rappresenta una fase importante della ricerca medica e i risultati dell’indagine che stiamo conducendo sono estremamente incoraggianti – sottolinea la Rettrice
Antonella Polimeni – Sapienza ancora una volta mette in campo le sue risorse nella lotta alla pandemia a servizio della società civile, anche grazie alla disponibilità del personale sanitario che ha colto l’importanza dello studio sulle risposte vaccinali”.
“Questo studio – dichiara
Fabrizio d’Alba, Direttore generale del Policlinico Umberto I – rappresenta una tappa importante del “cammino scientifico” che i nostri clinici stanno effettuando su vaccini ed eventi avversi. I numeri di questa ricerca, seppur non esaustivi, confermano ancor di più la necessità di affidarsi alla scienza ed ai suoi operatori per progredire la lotta contro la pandemia”
Lo studio, promosso e incentivato direttamente dalla Magnifica Rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, e dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba, comprenderà circa 10mila soggetti e avrà lo scopo di valutare la risposta anticorpale nei soggetti vaccinati e di analizzare le associazioni del tipo di riposta con variabili importanti come l’età, il sesso, la presenza di comorbidità e le condizioni socioeconomiche.
25 marzo 2021
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