Vaccino Covid. Lazio, D’Amato: “Nei prossimi tre mesi abbiamo dosi solo per gli over 80”
Ieri il punto in Commissione Salute del Consiglio Regionale. “Potremmo fare oltre 25mila vaccini al giorno, ma con le dosi attuali non possiamo andare oltre 3.500. C'è attesa per l'autorizzazione del vaccino Astra Zeneca, auspichiamo che superi gli standard di qualità”. Ma anche in questo caso, ha annunciato l’assessore, “le dosi saranno molto ridotte rispetto a quelle preventivate, circa il 60% in meno”.
27 GEN - La macchina messa in campo dalla Regione Lazio per la campagna vaccinale contro il Covid funziona, ma non può essere sfruttata al meglio per la mancanza di dosi di vaccino. Una carenza che rischia di protrarsi ancora nel tempo. Lo ha detto l'assessore alla Sanità
, Alessio D'Amato, che ieri ha fatto il punto di fronte alla commissione del Consiglio regionale.
D'Amato, riferisce la nota di fine seduta dell'ufficio stampa del Consiglio Regionale, nella sua relazione, ha fatto il punto sulla situazione, a partire dalle mancate consegne. “A causa dei ritardi e delle riduzioni sulle consegne concordate – ha spiegato - abbiamo dovuto necessariamente ridurre la nostra capacità, dando priorità alla copertura delle seconde dosi. Da Pfizer Biontech abbiamo avuto il 29 per cento in meno delle dosi preventivate. C'è attesa per l'autorizzazione del vaccino Astra Zeneca, che sarà esaminato dall'agenzia europera Ema il 28 gennaio, auspichiamo che superi gli standard di qualità. Ma anche in questo caso le dosi saranno molto ridotte rispetto a quelle preventivate, circa il 60 per cento in meno”.
“In sede di conferenza Stato-Regioni – ha proseguito D'Amato - abbiamo invitato il governo ad adottare tutti gli strumenti per per tutelare gli interessi dei nostri cittadini, anche in sede giudiziaria. Ma abbiamo anche chiesto di esplorare tutte ulteriori opzioni, con la garanzia degli standard di sicurezza e qualità europea. Mi riferisco in particolare al cosiddetto vaccino Sputnik russo, su cui è stata gia chiesta l'autorizzazione in sede Ema”.
Al forte rallentamento nella fornitura corrisponde anche un rallentamento nella campagna vaccinale: “Nei prossimi tre mesi – ha spiegato l'assessore – potremmo avere a disposizione 1 milione e 200mila dosi. Riusciremo a coprire le esigenze del personale sanitario, dei pazienti nelle Rsa e degli over 80 (poco meno di 500mila nella nostra Regione). Allo stato attuale siamo a 155.398 somministrazioni di prime dosi e 36.058 di seconde dosi”.
Altro punto importante, secondo D'Amato è l'investimento pubblico, tramite l'ingresso di Invitalia, di oltre 80 milioni di euro nel vaccino Reithera Spallanzani. “Un investimento – ha dichiarato - che abbiamo sollecitato in maniera forte. Entro l'estate dovrebbe essere concluso il percorso di sperimentazione e potrebbe entrare in produzione. Si tratta di un fatto importante, considerando che la campagna dovrà proseguire: la copertura ha un arco temporale di 8, 9 mesi, quindi la vaccinazione dovrà essere ripetuta diverse volte per raggiungere l'immunità di gregge. Avere più strumenti è importate, avere una nostra indipendenza dalle grandi multinazionali, sarebbe un elemento ulteriormente utile”.
L'assessore ha, poi, fatto un quadro di quello che accadrà nel Lazio nei prossimi tre mesi. In sintesi: dal primo febbraio potranno prenotarsi su salutelazio.it, gli over 80. Dall'8 febbraio partiranno le relative vaccinazioni che andranno avanti fino ad aprile. “Con le dosi che prevediamo di avere – ha spiegato D'Amato - possiamo fare circa 3.500 vaccinazioni al giorno, se le dosi a disposizione aumenteranno, con l'approvazione di altri prodotti, potenzieremo la nostra capacità. Già adesso possiamo arrivare a 25mila somministrazioni al giorno. Ci saranno 82 centri di somministrazione. Possiamo arrivare a metterne in campo 300. In più stiamo realizzando grandi centri, in grado di fare fino a 5mila vaccinazioni al giorno: all'auditorium, al Campus, allo Spallanzani, alla Cecchignola, all'Eur, al parcheggio lunga sosta dell'aeroporto Fiumicino”.
D’Amato ha poi spiegato che “è già sottoscritto un accordo con i medici di medicina generale, a cui hanno aderito oltre 1.700 di loro, e c'è un'analoga disponibilità da parte delle farmacie. Ma per far partire questo ulteriore strumento abbiamo bisogno di uno stock minimo di 100mila vaccini dedicati, che al momento non abbiamo”.
“Il Lazio – ha concluso DAmato - è la Regione che ha somministrato il maggior numero di doppie dosi a livello nazionale in proporzione alla popolazione: potremmo fare molto di più”.
L'assessore ha fatto anche il punto sulla situazione epidemilogica, un quadro definito “in lieve miglioramento: se proseguirà questo trend già dalla prossima settimana potremmo tornare in zona gialla”.
27 gennaio 2021
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