Covid. Tamponi dai Mmg, Fimmg Lazio: “Nessuno sarà obbligato ad effettuarli, se non se la sente”
La Fimmg Lazio, che per prima aveva avanzato la proposta di consentire ai medici di medicina generale di effettuare i tamponi, interviene sulle polemiche in merito all’accordo siglato martedì. "L’effettuazione di questa prestazione è legata alle caratteristiche dello studio medico e ai criteri di sicurezza dello stesso. Nessuno sarà obbligato ad eseguire questa prestazione se non se la sente o se non ha uno studio che rispetti i criteri di sicurezza previsti o semplicemente se non è stato formato”. Nel Lazio, fa sapere la Fiimg, circa 350 medici di medicina generale hanno dato la loro disponibilità.
29 OTT - La Fimmg Lazio interviene sulle polemiche in merito all’accordo siglato per chiarire che "non ci sarà alcun obbligo per il medico”. La Fimmg Lazio, che per prima aveva avanzato alla Regione Lazio la proposta di consentire ai medici di medicina generale di effettuare i tamponi nei propri studi, sostiene che la lettura fatta del documento non sia stata attenta. "Ci si è focalizzati soprattutto sul problema dei tamponi negli studi medici tralasciando le importantissime disposizioni in merito alla diagnostica di primo livello che rappresentano una novità decisiva per il setting della medicina generale e che aprono strade inimmaginabili fino ad alcuni mesi fa, è stata per anni la battaglia della Fimmg che finalmente trova una collocazione all'interno dell’ACN. Per questo sosteniamo con convinzione la strategia del Segretario Nazionale Scotti e la firma dell'accordo integrativo”.
La possibile effettuazione di tamponi rapidi negli studi di medicina generale ha invece provocato vibrate proteste soprattutto per quella che la Fimmg definisce "la supposta obbligatorietà". “L’esecuzione dei tamponi, nel periodo emergenziale dell’epidemia influenzale - spiega infatti la Fimmg Lazio - è stata integrata tra i compiti previsti per i medici di assistenza primaria, ma una lettura attenta del testo, e non delle dichiarazioni giornalistiche, potrà tranquillamente chiarire che l’effettuazione di questa prestazione è legata alle caratteristiche dello studio medico e ai criteri di sicurezza dello stesso, demandando ad accordi successivi regionali le modalità attuative. Sarà compito del nostro sindacato assicurare che i medici possano, con gradualità ed in sicurezza, avvicinarsi ad una nuova modalità dell'assistenza primaria che prevede (finalmente) la possibilità di erogare prestazioni di primo livello aumentando la capacità di risposta dei medici del territorio ai bisogni degli assistiti. Dunque siamo obbligati a fare i tamponi? La risposta è no, nessuno sarà obbligato ad eseguire questa prestazione se non se la sente o se non ha uno studio che rispetti i criteri di sicurezza previsti o semplicemente se non è stato formato”.
“Non possiamo però non riaffermare - evidenzia la Fimmg - la presenza della medicina generale in un momento di grande crisi come quello che stiamo vivendo. Non possiamo tirarci indietro”.
Nel Lazio, fa sapere il sindacato dei medici di medicina generale, “ circa 350 MMG hanno dato la loro disponibilità ad eseguire i tamponi creando dei punti che costituiranno la rete di riferimento per tutti gli altri colleghi che non potranno per difficolta’ logistiche effettuare in proprio i tamponi, sperando di implementarne il numero cosa di cui siamo fermamente convinti. Nostra l’idea delle USCAR e nostra la novità delle USCAR territoriali che daranno un immenso supporto ai colleghi di medicina generale soprattutto sul domiciliare sia nella clinica che nella diagnostica da oggi è partita l formazione su 700 colleghi”.
Per la Fimmg Lazio “l’impossibilità di riunioni periferiche in presenza forse a volte ingigantisce incomprensioni e scarsa conoscenza delle realtà che stiamo vivendo, ma tutti debbono avere la consapevolezza che il gruppo dirigente è in prima linea, cercando di salvaguardare la categoria, i medici e le loro famiglie e la cittadinanza”.
29 ottobre 2020
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