Nuovo ospedale di Amatrice. La Regione: “Antisismico e in linea con la sostenibilità ambientale”
È “uno dei più importanti edifici pubblici a essere ricostruiti nel periodo post terremoto. Il progetto è stato studiato secondo i più evoluti standard antisismici nonché per ridurre al minimo le dispersioni termiche, attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili e un minore spreco di risorse ambientali. Un modello, quello della sostenibilità ambientale, in linea con il nuovo sistema di sviluppo”, ha spiegato Grifoni, assessore per la Ricostruzione
22 OTT - L’assessore al Lavoro e Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio,
Claudio Di Berardino ha effettuato un sopralluogo nell’area dove sono iniziati i lavori per il nuovo ospedale di Amatrice. Lo rende noto un comunicato.
“La realizzazione del Nuovo Grifoni - spiega la nota - ha una valenza altamente simbolica non solo perché l’ospedale sorgerà in una zona disagiata, ma perché rappresenta uno dei più importanti edifici pubblici a essere ricostruiti nel periodo post terremoto. Il progetto del Nuovo Grifoni è stato studiato secondo i più evoluti standard antisismici nonché per ridurre al minimo le dispersioni termiche, attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili e un minore spreco di risorse ambientali. Un modello, quello della sostenibilità ambientale, in linea con il nuovo sistema di sviluppo.
Il presidio ospedaliero è posizionato lungo la via di accesso principale al paese e sorgerà su una superficie di oltre 7.400 mq (di cui oltre 1.000 mq di area verde). Il progetto prevede la costruzione di tre corpi principali: il “blocco dell'accoglienza” che si sviluppa su tre piani e rappresenta l’accesso al presidio, un “corpo longitudinale” che si sviluppa su quattro piani ed è costituito da degenze, laboratori e centro prelievi.
Infine, un “blocco tecnologico” che si sviluppa su tre piani e accoglie tutte le funzioni di alta tecnologia oltre al Pronto Soccorso. Sono previsti inoltre 10 posti letto per la riabilitazione, 30 posti polispecialistici e 2 per l’osservazione breve intensiva in Pronto soccorso.
“In ultimo -conclude la nota - la caratteristica della tipologia di ospedale in zona disagiata ha comportato una ‘dotazione di software per la Telemedicina’ e sono stati previsti locali destinati a tali attività all’interno dei reparti. Secondo il cronoprogramma, saranno necessari circa 2 anni di tempo per la fine dei lavori. Il cantiere, a pieno regime, prevede l’impiego di oltre 100 lavoratori con ricadute significative anche sull’indotto”.
22 ottobre 2020
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