Il Coronavirus non interrompe attività Inmp: ecco come stiamo gestendo la prossimità ai bisogni nell’emergenza da Covid -19
In una fase di restrizioni dei movimenti e dalle ordinanze regionali, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà ha colto l’opportunità di ripensare come offrire i propri servizi anche attraverso modalità a distanza, cercando di assicurare comunque la prossimità dei propri servizi ai più vulnerabili
24 MAR - L’epidemia da COVID-19, di cui non è ancora possibile stimarne la durata e gli effetti, a fianco all’enorme stress degli operatori e dei servizi sanitari, specie nelle Regioni del nord maggiormente interessate, sta determinando, tra gli erogatori di salute pubblici non in trincea sul fronte dell’emergenza, un profondo ripensamento dei loro processi e modelli organizzativi che siano in grado di intercettare i bisogni di salute della popolazione in tale mutato contesto. Detti bisogni, benché attualmente derubricati, permangono tuttavia nella loro complessità rischiando di generare, come qualcuno ha intelligentemente evidenziato, un secondo burden per la salute pubblica.
L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà – Inmp, che si occupa di combattere le disuguaglianze di salute anche definendo e promuovendo modelli di intervento e organizzativi sostenibili orientati all’equità, ha colto l’opportunità di una fase di contrazione dell’utenza presso le strutture ambulatoriali del territorio, determinata dalle restrizioni dei movimenti e dalle ordinanze regionali, per ripensare come offrire i propri servizi anche attraverso modalità a distanza, cercando di assicurare comunque la prossimità dei propri servizi ai più vulnerabili.
Circa il 64% dell’utenza presso Inmp è infatti rappresentata da stranieri, extraeuropei e europei, di cui solo una parte iscritta al Ssn e dunque nelle condizioni, almeno in linea teorica, di avvalersi del medico di medicina generale; ne deriva che per una gran parte dei pazienti che si rivolgono all’Inmp non c’è una antecedente visita e prescrizione del medico e quindi è necessario valutare il bisogno di salute di ciascuno per riconoscerne l’urgenza e l’indifferibilità delle prestazioni. Inoltre, il soddisfacimento dei bisogni di salute di popolazioni particolarmente svantaggiate diventa ancora più arduo laddove non si superino le barriere culturali, linguistiche, economiche e di cittadinanza che spesso respingono tali persone dai servizi sanitari. Essere “prossimi” ai bisogni è, quindi, un imperativo deontologico della sanità pubblica italiana.
L’Inmp, quindi, da un lato continua a erogare in presenza le proprie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie attraverso il proprio Poliambulatorio di Roma regolarmente aperto sei giorni su sette, avendo attivato, come prescritto, percorsi di pre-triage e assicurando l’erogazione delle prestazioni a coloro che abbiano richieste urgenti e indifferibili; dall’altro, ha avviato interessanti innovazioni organizzative a vantaggio dell’utenza italiana e straniera, tra cui un servizio on-line multilingue di informazione sui comportamenti e sui divieti imposti dalle autorità italiane e un servizio di teleassistenza e telemedicina erogato direttamente dagli operatori sanitari e sociosanitari.
Il servizio di informazioni, in italiano, inglese, francese e cinese, è raggiungibile all’indirizzo https://inmp.it/ita/CoViD-19-cose-da-sapere e consiste in una raccolta ragionata e continuamente aggiornata delle informazioni, raccomandazioni, regole di comportamento, obblighi e divieti di interesse della popolazione straniera per il contenimento dell’infezione. È infatti evidente che il contenimento dei contagi passa innanzitutto attraverso la piena consapevolezza delle prescrizioni dell’autorità sanitaria, che spesso sono difficilmente comprensibili nella terminologia giuridica alla popolazione straniera, come a quella italiana meno istruita.
I servizi di teleassistenza attivati da Inmp consistono in un sistema di risposte telefoniche attraverso il numero unico di accesso 0658558503 fornite da un primo livello di operatori socio-sanitari, per la trattazione di richieste amministrative relative alla permanenza in Italia, agli adempimenti amministrativi per il proprio status giuridico, per il rinnovo del codice Stp o Eni, per il primo inquadramento del bisogno; i mediatori transculturali, che in Inmp assicurano un primo contatto con l’utenza straniera, hanno così il modo di informare e di soddisfare le istanze di tipo amministrativo e classificare i bisogni per una eventuale consulenza sanitaria a distanza. Tali consulenze di secondo livello vengono quindi evase in tempo reale e assicurate da clinici (medici e psicologi) che rispondono personalmente e interloquiscono con il paziente.
Inoltre, è in attivazione un servizio di telemedicina per la psicologia clinica e per la psichiatria; le fasce vulnerabili di utenza rischiano di vedere infatti compromessi i risultati che stanno ottenendo in termini di trattamento proprio a causa della difficoltà di recarsi presso la struttura ambulatoriale e nuova utenza piò essere raggiunta grazie a questo sistema.
Gli psicologi e lo psichiatra dell’Istituto stanno quindi programmando delle sedute in videoconferenza di supporto e per l’assistenza clinica alle persone, anche concordando direttamente con i Centri di accoglienza la predisposizione presso di essi di una stanza dotata di computer e collegamento internet da riservare alle sedute psicoterapeutiche. In tal modo l’Inmp cerca di essere vicino ai bisogni delle persone più vulnerabili, utilizzando strumenti e modalità organizzative maggiormente rispondenti all’attuale necessità di distanziamento sociale, perseguendo tuttavia il modello irrinunciabile della medicina di prossimità.
Gianfranco Costanzo
Direttore Sanitario Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà
Concetta Mirisola
Direttore Generale Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà
24 marzo 2020
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