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Lazio. Cambiamo criteri nomina dei Direttori Amministrativi di Asl e ospedali. E scoppia la polemica

Dito puntato, in particolare, contro l’eliminazione, rispetto ai criteri previsti dalla normativa nazionale, del requisito di 5 anni di esperienza in “strutture sanitarie pubbliche o private, che nella determinazione regionale viene modificato in un più semplice “svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa”. Per Aurigemma e Colosimo la Regione “cerca favorire chi non è in realtà in possesso dei requisiti di legge”. E Fedir scrive alla Regione per chiedere “l’immediato ripristino della legalità spudoratamente violata”.

04 NOV - Polemiche, nel Lazio, per i requisiti stabiliti dalla Regione per l’avviso pubblico per la selezione dell’elenco di idonei da cui attingere per la nomina di Direttore Amministrativo delle Aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale, in scadenza il 5 novembre prossimo.

In particolare il dito è puntato contro la Determinazione 25 ottobre 2019, n. G14590 per la selezione dell’elenco di idonei da cui attingere per la nomina di Direttore Amministrativo. Tra i requisiti spariscono infatti, rispetto alla normativa nazionale (decreto legislativo 502/92 e successive modificazioni), i 5 anni di esperienza in “strutture sanitarie pubbliche o private, trasformati in un più semplice “svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa, con diretta responsabilità delle risorse umane, finanziarie e strumentali” (e nell’avviso nell’ancora più sintetico “svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa”).

Togliendo il riferimento alle “strutture sanitarie pubbliche o private”, denunciano i consiglieri regionali del Lazio Antonello Aurigemma e Chiara Colosimo, membri della Commissione sanità, “il Segretario Nazionale del PD (e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ndr) consente ad un laureato in economia o giurisprudenza con una esperienza di direzione anche di un negozio di alimentari o di qualsiasi altro tipo di attività, di poter essere nominato Direttore Amministrativo di un’azienda sanitaria regionale in aperto contrasto con quanto previsto da norme imperative nazionali e regionali. E’ ovvio che tale provvedimento parrebbe essere stato adottato per favorire chi non è in realtà in possesso dei requisiti di legge e per legittimare nomine che non sarebbero mai state consentite dalla legge nazionale, come quelle dei Direttori Amministrativi della ASL Roma 6 Dott. Tommaso Antonucci e del Policlinico Umberto I Dott.ssa Giuliana Bensa”, afferma Aurigemma e Colosimo.

Ma alla Fedir (Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità) non piace neanche quell’“età non superiore a 65 anni” presente nell’avviso al posto di “Mancato compimento del sessantacinquesimo anno di età”, che aprirebbe la strada anche a chi nel giorno della scadenza del bando (5 novembre) compia  i 65 anni. Può sembrare una questione di pelo nell’uovo, ma per Fedir è comunque un segnale.

Per Fedir “viene inoltre sdoganato un bel lasciapassare per i direttori in carica che evidentemente non sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge statale e regionale, per i quali si dice che vengono inclusi tout court nell’elenco, previa presentazione della domanda in quanto per loro ‘è già stata effettuata la verifica della sussistenza dei requisiti al momento del conferimento dei relativi incarichi’. Ma da chi è stata effettuata tale verifica? Dai Direttori Generali e non dalla Regione Lazio!”.

La Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità si dice “sgomenta” delle due modifiche. “E’ come dire che per favorire la più ampia partecipazione ad un concorso per infermieri includo tra i requisiti di ammissione anche il titolo di O.S.S. o ancor peggio, prevedo tale titolo e semmai valuterò tra quelli che danno diritto ad un punteggio, quello di infermiere per chi ce l’ha!”.

“E’ possibile - prosegue la nota della Fedir - dare l’incarico di Direttore Amministrativo di una ASL a chi non ha alcuna esperienza di strutture sanitarie? Siamo così tornati al 2012, quando è stato lo scrivente sindacato a fare la battaglia contro la nomina da direttore amministrativo del dott. Moretti alla ASL Roma A per il quale è stata ritenuta utile l’esperienza di capo di gabinetto della Presidente Polverini”.

Per il segretario generale della Federazione, Elisa Petrone, “tutto ciò è scandaloso ed inammissibile e Fedir - fa sapere Petrone -, a tutela della professionalità effettivamente posseduta dai tanti dirigenti in servizio nella Regione Lazio, con nota prot. 228 del 31/10/2019 ha chiesto a al Presidente Zingaretti, al Responsabile della Direzione Salute dr. Botti, al Responsabile della Prevenzione della Corruzione (dov’era quando l’avviso è stato pubblicato?) dr. Tardiola l’immediato ripristino della legalità spudoratamente violata”.

04 novembre 2019
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