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Vaccini. Bartoletti (Omceo Roma): “Obbligo 'fastidioso' ma necessario per bene comune”

A margine della prima edizione del ‘Flu Summit’ che si è tenuto a Roma, con l'obiettivo di alzare il livello di copertura vaccinale, il vicepresidente dell'Omceo Roma Luigi Bartoletti ha parlato, tra le altre cose, di quello che succederebbe se dovesse passare il ddl del Governo sull’obbligo flessibile.

21 MAR - "Ministero della Salute, Regioni, medici di famiglia e pediatri di libera scelta a confronto per combattere l'influenza. Stiamo parlando del primo 'Flu summit' che si è tenuto a Roma, che si è posto il grande obiettivo di alzare il livello di copertura vaccinale contro una sindrome che colpisce ogni anno da 5 a 8 milioni di persone”. L'agenzia Dire ha approfondito il tema più generale dei vaccini con Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente dell'Omceo Roma.
 
Si è svolta la prima edizione del 'Flu Summit', convegno a cui hanno partecipato i diversi attori del mondo sanitario per sviluppare un'alleanza trasversale contro l'influenza. Come Ordine dei medici come accogliete l'iniziativa e quanto può servire ad attivare una maggiore consapevolezza sul tema?
È chiaro che tutte le sinergie tra gli operatori, unite a una buona comunicazione, sono viste da noi medici in modo favorevole. Il problema delle coperture vaccinali è legato molto a una informazione non capillare: bisogna per esempio dire ai cittadini che la copertura per l'influenza va rinnovata ogni anno. Va anche detto loro che, a fronte di marginali rischi, i vantaggi di tutti i vaccini sono nettamente superiori.

Parlando dei vaccini obbligatori, invece, secondo lei cosa succederà se dovesse passare il ddl del Governo sull'obbligo flessibile?
Lo Stato mette a disposizione, in modo gratuito, strumenti di prevenzione primaria e ciò dovrebbe esser accolto in modo positivo. Ma se il vaccino non è più obbligatorio, cosa succede? I cittadini lo pagano di tasca propria? Per me questo è un passo indietro. L'obbligo è 'fastidioso', ma bisogna anche ammettere, come è successo per altre misure di sicurezza, che quando sono state introdotte misure coercitive le cose hanno funzionato in Italia, mentre quando ci si è fermati a sanzioni pecuniarie le cose non hanno funzionato. Inoltre, una cosa è parlare dell'obbligatorietà del casco che ricade nell'ambito delle misure personali, altra cosa quando il concetto si sposta anche sulla sicurezza delle altre persone, dunque della comunità. C'è uno Stato-madre che deve tutelare i più deboli e deve farlo con i provvedimenti più idonei.

Obbligo flessibile cosa vuol dire, e soprattutto porterà a maggiore confusione tra la gente?
L'obbligo flessibile è un ossimoro. O è obbligo o non lo è. Noi medici possiamo comunque dire che con l'introduzione dell'obbligo la copertura vaccinale è aumentata, e gli effetti saranno ancora più positivi a lungo andare. È un po' come il tema del clima, gli effetti non si vedono oggi ma bisogna guardare al futuro. Noi però in Italia non abbiamo questa mentalità, deve crescere la cultura della prevenzione. L'obbligo flessibile, invece, risponde a logiche che soddisfano quella parte che è 'contro' i vaccini, e non si capisce se ci sarà un beneficio oppure no. Visto anche il problema dell'antibiotico resistenza, la vaccinazione invece previene non solo la malattie ma anche le complicanze.

21 marzo 2019
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