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Migranti. Zingaretti annuncia 1,2 mln per gli Sprar. Fials Lazio: “Basta propaganda con i soldi tolti alla sanità”

“Non spetta alla Regione legiferare e pagare per l’accoglienza agli immigrati bensì allo Stato centrale”, afferma il sindacato che chiede che le risorse siano utilizzate per l’abbattimento delle liste d’attesa, l’implementazione della diagnostica e la modernizzazione del parco auto del 118. “Non vogliamo un nuovo modello di appalti per l’accoglienza con personale esternalizzato e precario”.

24 GEN - “Ci siamo sempre dichiarati a favore dei progetti umanitari, della beneficienza e della gratuità di servizi ai bisognosi altrettanto però riteniamo che sia impopolare fare propaganda con i soldi dei cittadini che, peraltro, devono ricorrere loro stessi a pagarsi cure e assistenza, e mettere a bilancio 1 milione e mezzo di euro spendendone subito 1,2 milioni per organizzare un bando di gara e tenere aperti i centri di accoglienza per richiedenti asilo. Non spetta alla Regione legiferare e pagare per l’accoglienza agli immigrati bensì allo Stato centrale”. E’ quanto riporta la nota Fials in risposta alla dichiarazione del governatore del Lazio Nicola Zingaretti di voler elargire 1 milione da 200 mila euro per salvare gli Sprar (i centri di accoglienza per i richiedenti asilo).

“Sappiamo bene che questi servizi sono gestiti da cooperative, Onlus ed enti sociali, e sappiamo bene che il presidente con questa operazione tenderà a mettere in piedi un nuovo modello di appalti per l’accoglienza, quelli regionali, con personale esternalizzato e precario. Conosce bene Zingaretti il sistema perché lo ha già sperimentato in sanità con direttori generali a capo di Asl e ospedali”, prosegue il sindacato.

Per la Fials Lazio, “esattamente come avviene con la sanità negli ultimi anni anche questa operazione avrà una ricaduta negativa sull’erario: la Regione Lazio, ancora in piano di rientro contando che alcun decreto di scioglimento è stato firmato da Mef e Salute, non si può accollare nuove spese – prosegue la nota -. Inoltre, la conseguenza di questo tipo di amministrazione esternalizzata è sotto gli occhi di tutti: i controlli spesso riportano alle cronache un abbandono e una superficialità gestionale evidente che inducono le stesse autorità giudiziarie a bocciare appalti e affidamenti”.

“Vorremmo capire dal presidente del Lazio se sta lavorando per i propri cittadini o esclusivamente per le primarie del suo partito ove ha deciso di concorrere per ottenerne la guida. A questo punto sarebbe saggio, visto che la data del congresso Pd del 3 marzo è vicina, annunciare le prossime dimissioni e affidare lo scettro del governo regionale al proprio vice fino a traghettare la Regione alle prossime elezioni. Intanto – conclude la nota Fials – confidiamo nel ritiro dell’operazione propagandistica sui migranti e la ripartizione dei fondi per l’abbattimento delle liste d’attesa, l’implementazione della diagnostica e la modernizzazione del parco auto del 118. Alcune priorità, a nostro avviso improrogabili”.

24 gennaio 2019
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