Magi (Omceo Roma): “In legge Gelli manca risarcimento a medici in caso di accuse ingiuste”
Intervistato dall’agenzia Dire, Antonio Magi, presidente dell’Omceo di Roma e provincia, denuncia la mancanza del risarcimento per il medico, all’interno del contesto normativo della cosiddetta legge Gelli, in caso di accusa ingiusta da parte del denunciante. Al contrario, i camici bianchi sarebbero costretti a pagare in modo salato i loro errori
26 GIU - Sì alla tutela del paziente che subisce un danno, perché questa “è la prima in assoluto”, ma bisogna pensare anche a quella del medico. E nella legge Gelli sulla responsabilità, su questo tema “non c’è nulla. È una mancanza”. A lanciare il tema, intervistato dall’agenzia
Dire, è
Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Omceo) di Roma e provincia, il più numeroso in Italia e in Europa con i suoi oltre 41mila iscritti.
“Anche l’Azienda- continua Magi - se il medico viene riconosciuto responsabile di colpa grave o dolo, come struttura pubblica deve chiedergli un risarcimento economico per il danno erariale. Si è obbligati, perché stiamo parlando di denaro pubblico, e quindi, se non si procedesse cos’ la Corte dei Conti potrebbe pretendere dal direttore dell’Azienda un risarcimento”.
Il medico, quindi, sarebbe nel 'mirino'. In caso di accuse ingiuste, però, non sarebbe previsto assolutamente nessun risarcimento, di qualsivoglia tipologia. Per il medico invece “possono esserci danni di natura professionale e anche psicologici - sottolinea ancora il presidente dell’Ordine capitolino -. Nessuno per legge ha previsto il riconoscimento del danno al professionista. Questo è un
vulnus importante. Riconoscerlo avrebbe anche limitato le cause temerarie”. Insomma, “bisogna tutelare tutti gli attori del sistema, che sono il paziente, l’Azienda sanitaria locale, ma anche il medico”.
La prima conseguenza di questa mancanza, conclude Magi, è che “non ci sono specialisti ad alto rischio professionale, cominciano a mancare ortopedici, radiologi, professionisti che fanno per esempio le mammografie”.
26 giugno 2018
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