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Idi. Cgil, Cisl e Uil: “I lavoratori meritano rispetto. Mantenere livelli occupazionali e rilanciare le strutture”

“Stupisce che la stessa Amministrazione che presenta al tavolo di crisi un percorso di risanamento complesso, dipinga alla stampa un quadro più ottimista, e scelga di ‘ringraziare’ i lavoratori con un premio, sottintendendo una logica competitiva e divisiva su caratteristiche e qualità da non mettere in discussione”. Così le tre sigle sindacali sull’operato del Presidente Antonio Maria Leozappa

26 GIU - “Mentre per i lavoratori dell’Idi di Roma e Viterbo, il polo dermatologico di eccellenza che sta uscendo da una pesante crisi, si prospettano ancora due anni di sacrifici, il Presidente della Fondazione Luigi Maria Monti, proprietaria dell’Istituto, dichiara in autonomia di voler istituire un premio in denaro, tagliando il proprio compenso di 10mila euro, per chi, tra infermieri, amministrativi, medici e ricercatori, si distinguerà per professionalità, dedizione e umanità verso i pazienti”. Così in una nota congiunta Antonio Amantini, Antonio Cuozzo e Domenico Frezza, responsabili territoriali rispettivamente di Fp Cgil Roma Nord Civitavechia, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio, riferendosi al Presidente della Fondazione Antonio Maria Leozappa.

“Stupisce che la stessa Amministrazione – proseguono i tre sindacalisti - che presenta al tavolo di crisi aperto ormai da mesi con Cgil, Cisl e Uil un percorso di risanamento complesso, in salita e ancora molto lungo, dipinga alla stampa un quadro più ottimista (risanamento del debito, aumento della produttività, nuovi ambulatori e servizi), e scelga di ‘ringraziare’ i lavoratori con un premio, sottintendendo una logica competitiva e divisiva su caratteristiche e qualità da non mettere in discussione”.

“Al di là della originale forma di incentivazione – affermano ancora Amantini, Cuozzo e Frezza -, che esula da qualsiasi percorso di confronto con i rappresentanti dei lavoratori, sta per essere sottoposta ai dipendenti l’ipotesi di accordo che prevede, a seguito della razionalizzazione del costo del lavoro prevista nel piano di risanamento, ulteriori due anni di Fis: una scelta difficile ma necessaria a tutela delle professionalità interne e dei livelli occupazionali, per lavoratori che hanno sostenuto, nelle enormi difficoltà degli anni precedenti, l’erogazione dei servizi di eccellenza dell'istituto. Per chi ha già dimostrato di tenere al proprio lavoro e alla qualità dei servizi ai cittadini, lavorando sei mesi senza stipendio, con Tfr a rischio, contratti di solidarietà e cassa integrazione, non sono certo professionalità e cortesia a mancare”.

“Rilancio del polo sanitario e mantenimento dei livelli occupazionali – concludono i rappresentanti delle sigle sindacali -: sono queste le priorità, nell’ambito delle quali si fatica a collocare le dichiarazioni del Presidente Leozappa. Le federazioni di categoria regionali Cgil, Cisl e Uil chiedono il rispetto di tutti i lavoratori e la prosecuzione di un percorso condiviso, restando disponibili al confronto con il nuovo gruppo dirigente nel comune intento di risanamento, ma chiedendo attenzione e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, a tutela dei lavoratori e dei servizi ai cittadini”.

26 giugno 2018
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