Ospedale a misura di donna. Il Goretti della Asl di Latina premiato con 2 Bollini Rosa
I Bollini Rosa è il riconoscimento che l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (Onda) assegna ogni anno agli ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. In Itala le strutture premiate quest’anno da Onda sono in totale 306: 71 hanno ottenuto tre bollini, 183 due bollini e 52 un bollino.
05 DIC - L’ospedale “S. M. Goretti” di Latina premiato con 2 Bollini rosa di Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute delle donne, a testimonianza della qualità dei percorsi assistenziali ”Woman friendship”.
E’ ormai dal 2010 che l’ospedale di Latina è riconosciuto da Onda tra i primi in Italia per le prestazioni sanitarie di livello elevato declinate al femminile.
“L’Asl Latina – evidenzia l’azienda in una nota - partecipa attivamente alle iniziative promosse da Osservatorio nazionale sulla salute della donna, anche in occasione della Giornata mondiale dell’Osteoporosi, del Mese per la Salute Mentale o manifestazioni quali OpenDay e Open week , con l’apertura al pubblico di servizi , fornendo prestazioni aggiuntive e counselling dedicati , conferenze e diffusione di materiali promozionali anche nelle Scuole”.
La prima partecipazione al premio dell’ospedale di Latina risale al 2010 ed era incentrata prevalentemente sulla presentazione delle attività e buone pratiche del reparto di Ostetricia e Ginecologia, mentre nel tempo altri servizi e percorsi assistenziali sono stati attivati con particolare attenzione alla medicina di genere , in particolare le cure cardiologiche, riabilitative, diabetologiche, oncologiche.
Gli elementi qualitativi di particolare rilevanza dell’ospedale di Latina hanno permesso l’ottimo risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati, dalla Commissione multidisciplinare: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.
05 dicembre 2017
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