Pronto Soccorso. Simeu: “Ogni giorno, nel Lazio, 600 pazienti restano lì in attesa di un posto letto”
Il dato diffuso in occasione della IV Settimana nazionale del Pronto Soccorso, in programma fino al 21 maggio. La questione del sovraffollamento dei PS è sentita soprattutto nei grandi ospedali metropolitani, dove l’attesa è nel 10% dei casi superiore a 12 ore. Susi (Simeu Lazio): “E’ un problema di sistema e solo con un approccio di sistema si potranno dare le risposte adeguate”.
15 MAG - Ogni giorno in tutto il Lazio oltre 600 pazienti attendono un posto letto di ricovero in un altro reparto dopo aver ricevuto le cure del caso in pronto soccorso: è quanto emerge dal rilevamento dati promosso e organizzato da Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, per misurare la situazione reale di sovraffollamento dei pronto soccorso nazionali. Il risultato è stato diffuso in occasione della IV Settimana nazionale del Pronto Soccorso, che si tiene dal 13 al 21 maggio in tutte le principali città d’Italia. Anche quest’anno la manifestazione è organizzata in collaborazione con il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, partner consolidato di Simeu nel percorso di avvicinamento fra pazienti e professionisti sanitari per un pronto soccorso migliore, che è alla base della Settimana.
Per cercare di misurare il problema del sovraffollamento, di cui soffre l’emergenza sanitaria, Simeu ha promosso una raccolta dati su scala nazionale, chiamata Prontosett, che ha coinvolto in Lazio 24 pronto soccorso circa la metà del totale. Il rilevamento è stato effettuato il 13 marzo 2017 alle ore 14 al fine di ottenere una fotografia istantanea della situazione dei pronto soccorso in un qualsiasi lunedì dell’anno, non interessato da emergenze stagionali come l’epidemia influenzale o il caldo estivo.
I 24 ospedali che hanno aderito all’iniziativa hanno accolto nel 2016 circa un milione di pazienti, pari al 60% degli accessi di tutti i pronto soccorso della regione del 2015 dai dati del PNE 2015 del Ministero della Salute.
Alle ore 14 del 13 marzo erano presenti 1.100 pazienti dei quali 345, dopo aver ultimato il percorso clinico in urgenza, erano in attesa di posto letto per ricovero in ospedale. “Da questi dati si può stimare che, al di fuori di eventi eccezionali stagionali, ogni giorno circa 600 pazienti attendono nei pronto soccorso un posto letto, attesa che può durare anche per diversi giorni e nella maggior parte dei casi su barelle”, spiega il Simeu Lazio.
Dall’intervista emerge, a livello nazionale, che la maggiore sofferenza è nei grandi ospedali metropolitani, “quegli stessi ospedali che – evidenzia il Simeu - nei dati del Ministero della Salute (Piano Nazionale Esiti 2015) mostrano una permanenza in pronto soccorso oltre le 12 ore superiore al 10%”.
“Il Lazio è stata la prima regione italiana a soffrire per il sovraffollamento in pronto soccorso – commenta
Beniamino Susi, presidente Simeu Lazio - problema che risale almeno al Barella day del febbraio 2009. È ampiamente dimostrato che il sovraffollamento dipende in massima parte dalla difficoltà - quando non si tratta di assoluta impossibilità - a ricoverare nei reparti i pazienti, i quali per questo rimangono in pronto soccorso, spesso in barella, almeno per 3-4 giorni, con tutti i rischi connessi a una situazione di precarietà. Molteplici sono le cause, dall'invecchiamento della popolazione alla riduzione dei posti letto, dal piano di rientro alla carenza del territorio nel post ricovero, ma è fondamentale la consapevolezza di tutti gli attori coinvolti che si tratta di un problema di sistema e che solo con un approccio di sistema si potranno dare le risposte adeguate che cittadini/utenti e cittadini/operatori attendono da anni”.
Anche quest’anno Simeu porta i temi del pronto soccorso nelle piazze d’Italia, nelle scuole e in diversi luoghi lontani dall’ospedale e dalla concitazione dell’urgenza sanitaria per incontrare la cittadinanza e creare un’occasione di dialogo, impossibile nel momento della richiesta di aiuto per un problema di salute. Per cercare di capire insieme, pazienti e professionisti sanitari, quali sono i problemi principali in pronto soccorso e come fare per utilizzare al meglio una risorsa che è di tutti.
Fra gli appuntamenti in regione durante la Settimana del PS, martedì 16 e ancora sabato 20 maggio a Roma rispettivamente alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura e poi nella Parrocchia di San Romano Martire, gli incontri rivolti ai giovani e organizzati in collaborazione con la Polizia di Stato sulla sicurezza stradale; e venerdì 19 a partire dalle ore 10, Open day con i volontari di Cittadinanzattiva al pronto soccorso dell’Ospedale Belcolle di Viterbo.
15 maggio 2017
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