Incendio di Pomezia. I nuovi dati Arpa: “Diossina 770 volte sopra soglia rischio per salute dell'Oms”
Migliora invece la situazione per i PM10, ma il benzo(a)pirene è nove volte superiore ai valori di riferimento e diossine e furani sono a quota 77,5 pg/m3 contro gli 0,1 indicati dall'Oms. L'Arpa trasmette alle autorità il suo ultimo rapporto. IL RAPPORTO.
12 MAG - Incendio di Pomezia: per quanto riguarda la presenza nell’aria di polveri sottili (PM10) la situazione si va normalizzando e la concentrazione è passata dall’iniziale valore di 130 microgrammi per metro cubo del 5 maggio ai 23 del 10 maggio. Ma non si può dire lo stesso per gli altri inquinanti rilevati: il benzo(a)pirene, unico idrocarburo aromatico normato, rispetto al valore di riferimento di 1 ng/m3 è a 9,1, mentre i policlorobifenili sono sensibilmente superiori a quelli normalmente rilevati, ma per loro non c’è un valore di riferimento. Diossine e furani invece, per le quali l’Oms ha stabilito come valore di riferimento 0,1 pg/m3, sono alle stelle e hanno raggiunto una concentrazione di 77,5 nei giorni 5 e 6 maggio a ridosso dell'incendio.
Questi gli ultimi dati sulla situazione dell’inquinamento legato all’incendio che si è sviluppato nell’impanto di eco rifiuti Eco X di Pomezia, forniti oggi dall'Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente, che li ha trasmessi alle Asl, alla Regione, alla Protezione civile e ai Carabinieri.
“L'attenzione resta alta – ha dichiarato il sindaco di Pomezia
Fabio Fucci -: siamo in stretto contatto con gli Enti deputati e continueremo a comunicare gli aggiornamenti alla popolazione. Ci tengo ad informare la cittadinanza che ieri sono stato in audizione presso la Commissione infiltrazioni mafiose della Regione Lazio dove ho relazionato sugli ultimi avvenimenti che hanno interessato la Città di Pomezia, dall'atto intimidatorio alla casa comunale fino all'incendio di Eco X, e ho chiesto alla Commissione regionale di farsi portavoce verso tutte le istituzioni di riferimento affinché si lavori al meglio per tutelare la nostra comunità. Inoltre martedì prossimo sarò in Senato per relazionare sulla vicenda”.
Più seria la situazione delle colture, tanto che Coldiretti ha deciso di costituirsi parte civile a tutela delle imprese. “Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare e dare certezze ai cittadini e le imprese agricole con l'aggiornamento delle analisi per poi immediatamente accertare le responsabilità e i danni diretti e indiretti alle imprese agricole impegnate nel garantire la qualità delle produzioni locali” ha dichiarato Coldiretti. Che intende tutelare legalmente i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall'incendio, nel procedimento penale che sarà eventualmente aperto.
12 maggio 2017
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