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Tumore del cervello. Al Policlinico Gemelli realizzato un percorso dedicato per i malati

Il neurochirurgo Alessandro Olivi: “L’obiettivo è garantire la presa in carico globale e integrata del paziente, ottimizzando la qualità dell’assistenza e massimizzando le chance di trattamento tempestivo e, quando possibile, di guarigione”. Il Gemelli al primo posto nel Lazio (e quarto in Italia) per gli interventi di neurochirurgia per neoplasie cerebrali maligne.

16 GEN - Nasce presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma il percorso clinico-assistenziale dedicato ai pazienti adulti con tumore cerebrale. L’intento è quello di offrire diagnosi, trattamento e assistenza omogenei e tempestivi, garantendo la presa in carico globale e integrata del paziente, ottimizzando la qualità e gli outcome assistenziali.

Il percorso viene presentato oggi presso la Hall del Gemelli, con gli interventi di Pierluigi Granone, Direttore Governo Clinico della Fondazione e Ordinario di Chirurgia Toracica; del Direttore Sanitario Andrea Cambieri; di Antonio Giulio de Belvis, Responsabile UOC Percorsi Clinici e Ricercatore Universitario di Igiene; di Alessandro Olivi, Direttore UOC Neurochirurgia e Ordinario di Neurochirurgia; di Vincenzo Valentini, Direttore Polo Scienze Oncologiche ed Ematologiche e Ordinario di Radioterapia; di Carlo Barone, Direttore Area Oncologia Medica e Ordinario di Oncologia Medica; di Cesare Colosimo, Direttore Area Diagnostica per Immagini e Ordinario di Radiologia.
 
“L’organizzazione multidisciplinare attraverso i percorsi clinico assistenziali è fondamentale per convogliare le altissime ‘expertise’ già esistenti al Policlinico Gemelli in un approccio lineare, collegiale ed efficiente al servizio dei pazienti affetti da tumori cerebrali e dei loro familiari – afferma il direttore della Neurochirurgia Alessandro Olivi -. In questo modo la selezione e il coordinamento delle risorse più avanzate per la diagnostica e la terapia, assieme a una attenzione particolare a tutte le necessità (fisiche e psicologiche) del paziente stesso, potranno accompagnarlo in modo personalizzato durante l’intero decorso della malattia.”


I tumori cerebrali
Il trattamento dei tumori cerebrali, sia primitivi che secondari, ha subito un incremento sostanziale negli ultimi 20 anni. Ciò è dovuto al miglioramento delle tecniche diagnostiche, all’affinamento degli approcci terapeutici, all’estensione della vita media e all’aumento di incidenza e sopravvivenza di altri tumori con tendenza alla formazione di metastasi al cervello. Le neoplasie cerebrali maligne primarie (originanti dal cervello) rappresentano il tredicesimo tipo di tumore più comune negli uomini e il quindicesimo nelle donne. I tumori dell’encefalo rappresentano nel nostro paese il 2,6% del totale dei decessi oncologici, e il 2,7% del totale delle morti per tumore nell’uomo e il 2,9% nelle donne.


Il Policlinico A. Gemelli primo centro nel Lazio per interventi di neurochirurgia per il trattamento di tumori cerebrali.
In base a quanto rilevato dal Programma Nazionale Esiti (PNE), nel 2015 il volume di attività all’interno della Fondazione Policlinico A. Gemelli è risultato pari a 393 interventi chirurgici per neoformazione cerebrale dell’adulto. Tale volume corrisponde a circa il 29,04% degli interventi per neoplasia maligna del Lazio. Tale dato pone il Policlinico A. Gemelli al primo posto nel confronto regionale e al quarto posto in quello nazionale.
 
Il percorso clinico assistenziale - dalla diagnosi alla cura
Il percorso clinico assistenziale è basato su un approccio multidisciplinare integrato, per offrire al paziente con neoplasia cerebrale accesso e inquadramento diagnostico e terapeutico efficaci e tempestivi. Ciò attraverso le visite specialistiche e gli esami necessari per la diagnosi effettuati presso gli ambulatori e i servizi della Fondazione Policlinico A. Gemelli.

La fase diagnostica riveste fondamentale importanza, essendo una elemento cardine nella definizione del trattamento più adeguato per ogni paziente. Per garantire un tempestivo accesso al percorso, lo staff della Fondazione Policlinico Gemelli ha previsto per i pazienti con sospetta neoplasia cerebrale degli slot dedicati per le prestazioni di diagnostica per immagini. Questo sforzo renderà più agevole e rapida la fase di inquadramento del paziente che si rivolga al Gemelli. La diagnostica per immagini, e tra i diversi esami la risonanza magnetica, rappresenta l’elemento centrale nella diagnosi e nella caratterizzazione pre-operatoria delle neoformazioni cerebrali dell’adulto.

Il trattamento neurochirurgico (di asportazione o solo bioptico, in funzione di sede ed estensione della neoplasia) rappresenta il primo step terapeutico per tutti i tumori cerebrali. L’alta specializzazione dell’équipe neurochirurgica del Gemelli, diretta dal professor Alessandro Olivi, e gli ausili delle moderne tecnologie intra-operatorie garantiscono la massima radicalità chirurgica con il minor rischio di complicanze. Grazie all’intervento neurochirurgico è possibile inoltre eseguire la diagnosi istopatologica con la caratterizzazione biomolecolare della malattia, che orienterà il successivo iter terapeutico.

Inoltre, la presenza di diverse specialità cliniche di eccellenza all’interno de Gemelli consente ai pazienti la cui lesione neoplastica si riveli di origine secondaria (metastasi) di proseguire il percorso terapeutico in maniera rapida, sempre accompagnati in ogni passaggio da team multidisciplinari.
Tale team, grazie alla presenza di specialisti dedicati alla patologia oncologica cerebrale, consente di definire un programma terapeutico personalizzato e in linea con le più recenti acquisizioni cliniche e laboratoristiche; l’accesso alla radioterapia come alla chemioterapia, ove indicate dopo la chirurgia, è garantito nel pieno rispetto del timing terapeutico, elemento fondamentale per il raggiungimento dei risultati attesi.

“Nel percorso clinico assistenziale – conclude Antonio Giulio de Belvis - è previsto anche un sistema di valutazioni multidisciplinari, che hanno l’obiettivo di garantire la presa in carico e rispondere alle diverse esigenze cliniche ed assistenziali del paziente. Ciò attraverso scelte assistenziali e decisioni condivise dalle diverse professionalità coinvolte nella gestione clinica di questa importante patologia, anche nell’ottica del perseguimento dell’integrazione con l’assistenza territoriale e della continuità assistenziale”.  

16 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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