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“Medici guardino al codice deontologico come un faro per affrontare problemi Ssn”. L’appello dell’Ordine di Roma

In un convegno organizzato dall’ordine capitolino ribadito come ogni medico debba dare “concreta applicazione del nostro codice deontologico in ogni momento della loro attività e del loro interagire con il paziente, rilevando al contempo i più rilevanti problemi che affliggono il Ssn”. Lavra: “Un messaggio chiaro e puntuale per tornare a essere protagonisti del nostro operato”

28 NOV - “L’obiettivo era risvegliare la coscienza professionale della categoria medica, richiamandola ai principi basilari e alla concreta applicazione del nostro codice deontologico in ogni momento della loro attività e del loro interagire con il paziente, rilevando al contempo i più rilevanti problemi che affliggono il S.S.N.: questo convegno ha colpito nel segno e il messaggio è passato chiaro e puntuale”. Così Giuseppe Lavra, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, sintetizza la conclusione del convegno “In scienza e coscienza” organizzato dallo stesso Ordine e tenutosi nel fine settimana, interamente trasmesso in streaming per dare la possibilità di essere seguito anche su tutto il territorio nazionale.
 
Al confronto sugli aspetti pratici e deontologici della professione medica - alle prese con profondi mutamenti sociali, tumultuose innovazioni scientifiche e tecnologiche, drastica diminuzione di risorse per la Sanità - sono intervenuti esponenti di altri Ordini della categoria, del mondo universitario, delle istituzioni e della magistratura. Molti i temi affrontati, tra questi quelli fondamentali della responsabilità professionale del medico, sempre al centro delle cronache, e quelli dell’autonomia dall’eccessiva ingerenza politica che condiziona negativamente l’organizzazione delle strutture sanitarie e l’utilizzo delle risorse per i pazienti. Ma si è parlato anche dell’emergenza vaccinazioni e degli inquietanti scenari aperti dalla cosiddetta medicina potenziativa che mira a far superare i fisiologici limiti umani.
 
In particolare i presidenti degli Ordini dei medici e odontoiatri di Bologna, Cagliari, Parma e Rimini, Giancarlo Pizza, Raimondo Ibba, Pierantonio Muzzetto, Maurizio Grossi, hanno ricordato i valori principali e le regole contenute nel Codice di Deontologia medica, ricco di 2.500 anni di storia, richiamando la necessità di una maggior conoscenza e applicazione da parte di tutti i medici.
 
“Il Codice infatti – come sottolineato dal Magnifico Rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio – può rappresentare una sorta di baluardo rispetto alla criticità del “saper essere” medici nella società attuale, specialmente nella sfera relazionale della professione”.
 
L’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha invece richiamato l’attenzione sull’iniquità e la non eticità dei servizi offerti ai cittadini a causa di un sistema organizzativo del S.S.N. inquinato dall’ingerenza impropria del potere politico, fino a configurare una sorta di malpractice istituzionale. Molto si è poi discusso della condizione della fascia più giovane della professione, sempre più costretta a migrare all’estero proprio per le troppe criticità che affliggono il nostro Sistema Sanitario Nazionale”.

28 novembre 2016
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