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Lazio. Dopo quasi 10 anni di attività il baby box per i neonati abbandonati viene spostato presso il nuovo Ps. Paolillo (Direttore Uoc Neonatologia): “Presto sarà allargato anche il nostro reparto”

Il primario precisa: “Il baby box è attivo da quasi dieci anni, ma numerosi organi di informazione hanno erroneamente riportato che è diventata operativa in questi giorni. L'unica novità è che diventa adiacente al Ps inaugurato lo scorso 13 febbraio e attivo da oggi”. E spiega: “Neonatologia ha spazi troppo angusti e presto verrà allargata, anche perché nell’ultimo anno abbiamo registrato 254 ricoveri di bambini patologici provenienti da altri ospedali”. 

16 FEB - Inaugurato nel dicembre 2006, è stato collocato per quasi un decennio su via dei Tucani, perpendicolare alle rotaie della Casilina. A partire da oggi diventa una sorta di complemento del nuovo Pronto soccorso, che sarà il più grande della capitale. Il baby box è costituito da un lettino riscaldato dietro una serranda di metallo e assurge alla funzione di moderna ‘ruota degli esposti’.

“E’ una struttura anonima che, per forma, somiglia molto a una cabina telefonica – spiega Piermichele Paolillo, Direttore della Uoc di Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale presso il Casilino (nella foto con il presidente Nicola Zingaretti, sabato scorso all'inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso) – è attiva da quasi dieci anni, ma numerosi organi di informazione hanno erroneamente riportato che è diventata operativa in questi giorni. In realtà l’unica novità è che diventa adiacente al nuovo Ps inaugurato lo scorso 13 febbraio e funzionante da oggi”.

Si tratta di uno strumento perfettamente aderente alla nuova morfologia che sta assumendo il quadrante est della città. “Prima che venisse attivato il baby box, erano sempre più numerosi i casi di neonati abbandonati – racconta Paolillo – Ricordo in particolare la vicenda di un piccolo lasciato sul pianale di un camion o addirittura di una signora che dichiarò di aver trovato un bimbo per strada, mentre poi si scoprì che era suo figlio”. Da quando è stato introdotto, invece, non abbiamo più registrato abbandoni di neonati sul nostro territorio e, contestualmente, sono aumentati i parti segreti anche grazie alla normativa Italia che in materia è all’avanguardia. L’idea di utilizzare il baby box è strettamente connessa all’aumento di un nuovo tipo di popolazione, caratterizzata in maniera crescente da fasce marginali”.

Paolillo ragiona, infine, sulla nuova formula organizzativa assunta dal Casilino, che da misto pubblico/privato diventerà, dopo una transizione di diciotto mesi, un privato accreditato. “Cambierà davvero poco – sottolinea. Voglio invece evidenziare che presto inizieranno i lavori di ampliamento del Reparto di Neonatologia, dotato di spazi troppo angusti per accogliere i piccoli pazienti sempre più in crescita. Basti pensare che, nell’ultimo anno, abbiamo registrato 254 ricoveri di bambini patologici provenienti da altri ospedali della città e della regione”.
 
Gennaro Barbieri
 


16 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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