Il dramma dei precari nel Lazio
01 OTT -
Gentile Direttore,
recentemente
Anaao Giovani ha condotto un’indagine sul fenomeno del precariato in Italia dalla quale sono emersi dati allarmanti, sottolineando come 14.000 siano i camici bianchi in bilico. Sono stati presi in considerazione i dati aggiornati al 31 Dicembre 2013 ed elaborati con il software statistico Stata Se. Andando ad analizzare nello specifico la situazione nel Lazio, i dati non sono affatto incoraggianti.
Con nostro rammarico, su un totale di 18 Aziende presenti sul territorio, solo 5 (28%) hanno aderito a questa indagine conoscitiva. Questa discreta aderenza potrebbe in parte essere dovuta al gran numero di Aziende miste Universitarie presenti. Nelle Aziende responders, abbiamo riscontrato esserci un numero totale di medici di 2.742 attualmente in servizio. Di questi, 2.555 con contratto a tempo indeterminato (93%) e 187 unità (7%) con contatto precario. In particolare, 125 con contratto a tempo determinato (Dlgs 368/2001) (5%) ottenuto con avvisi pubblici o concorsi e 62 (0.2%) con contratti atipici: 39 co.co.co, 9 co.co.pro, 15 15-octies (Dlgs 502/1992, contratti per l’attuazione di progetti finalizzati), 3 borse di studio e 4 altro/non specificato.
La media degli anni di precariato calcolata dall’inizio del contratto in essere è stata di 2.2 anni, ma questa media potrebbe essere sicuramente maggiore considerando altri contratti precedenti, dato che l’età media dei precari è stata di 41.22 anni. Il precariato laziale si tinge di rosa, poiché il 57.2% è rappresentato da donne. Le prime tre specialità dove si è riscontrato l’utilizzo di personale precario sono state: medicina d’urgenza/pronto soccorso (26), psichiatria (23) ed anestesia e rianimazione (21).
Volendo calcolare una proiezione sul totale delle Aziende (se avessero risposto tutte), avremmo ottenuto una stima di circa 700 medici precari al 2013. Purtroppo, essendo la Regione a tutt’oggi sottoposta al piano di rientro con un 15% di sblocco del turn-over, questi dati sono andati peggiorando. In questi ultimi mesi, questo “stallo” nelle assunzioni a tempo indeterminato continua ad amplificarsi con l’emanazione da parte della Regione di nuovi e molteplici avvisi pubblici per l’anno giubilare (come si evince dallo stesso sito istituzionale della Regione). A fine 2015 quanti saranno i medici precari nel Lazio? Tutte queste politiche regionali “tappa buchi” non fanno altro che contribuire ad ampliare la pletora dei medici precari.
Vorremmo evidenziare come nel Lazio, con la Legge Ordinaria n. 207 del 20/05/1985 recante “Disciplina transitoria per l'inquadramento diretto nei ruoli nominativi regionali del personale non di ruolo delle unità sanitarie locali” pubblicata in G.U. n.124 del 28-5-1985, si è assistito ad una sorta di “sanatoria” del personale sanitario, in virtù soprattutto dell’ art. 1 e dell’ art. 2 “Inquadramento straordinario in ruolo di personale incaricato in altra posizione funzionale”. Nello specifico, in questo ultimo art. si sottolineava come il personale dei ruoli sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo, anche non di ruolo, ma in possesso di tutti i requisiti ed in servizio nella medesima posizione funzionale alla data di entrata in vigore della legge, fosse inquadrato direttamente nella posizione funzionale ricoperta. Di contro, l’art 3, non considerava ai fini dell’inquadramento in ruolo, la valutazione dell’anzianità pregressa.
Anaao Giovani chiede il rinnovo dei contratti in essere con scadenza a Dicembre 2015, la conversione dei contratti atipici a tempo determinato al fine di poter dare ai colleghi almeno una speranza di una possibile stabilizzazione e una migliore programmazione delle scuole di specializzazione considerando quelle che sono le necessità territoriali. Inoltre, chiede che si possa effettuare una “sanatoria” dei contratti
in fieri sull’esempio di quella del 1985, considerando la retroattività dei contratti ai fini dell’anzianità (stimando un tempo di reiterazione dei contratti che si aggira intorno ai 10 anni circa per medico precario, come emerso dall’indagine) e per i contratti dei futuri assunti, una sorta di
Jobs act nella sanità con contratti a tutele crescenti.
Maddalena Zippi
Responsabile Anaao Giovani Regione Lazio
01 ottobre 2015
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