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Roma. Caos Farmacap. Il dossier del Comune: “Troppe perdite, bisogna liquidarla". Ma i sindacati insorgono: "Resti pubblica”

L'assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, dipinge un quadro impietoso: "I debiti sono troppi, 9 mln solo con la Regione. Carenze strutturali e di natura organizzativa". Ma la maggioranza si spacca. E i lavoratori lanciano la proposta: "L'azienda diventi soggetto fornitore di se stessa". 

04 FEB - Liquidazione, dismissione e vendita. Sembrano queste le tre parole chiave che potrebbero indirizzare il futuro di Farmacap, l’azienda al 100% del Campidoglio che gestisce 44 farmacie comunali. Uno scenario tratteggiato dal dossier che ieri Silvia Scozzese, assessore al Bilancio di Roma, ha presentato ai consiglieri. “La situazione di disavanzo strutturale si protrae ormai dal 2008 – ha spiegato Scozzese nel documento composto da una trentina di pagine – E il futuro risulta quindi compromesso”. La strada da percorrere diventa quindi una sola. “A decorrere dall'esercizio 2017, come disposto dalla legge di stabilità 2014, le aziende speciali che presentino un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti saranno poste obbligatoriamente in liquidazione”.

Il dossier evidenzia 4,7 milioni e 3,1 milioni di euro di perdita rispettivamente per gli anni 2012 e 2013. Ma la previsione per il 2014 è addirittura peggiore, considerando che il buco dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 milioni: un trend che lascia quindi presagire un progressivo deterioramento della situazione. Il quadro sfiora poi il paradosso se si considera che una massiccia quantità di debiti, pari a 9 milioni, è stata contratta con la Regione. La foto scattata dal dossier di Scozzese è, in definitiva, impietosa: “Carenze strutturali di natura organizzativa affidamento delle funzioni aziendali di staff a società e personale esterno, elevato numero di contenziosi e problematiche con il personale e i fornitori, l'aumento della spesa per il personale".

Ieri la giornata si è quindi snodata all’insegna di un clima politico rovente. Il consigliere Manlio Dinoi (Cantiere Italia) ha presentato una delibera per trasformare Farmacap in Spa e venderne successivamente almeno il 40%. Un’ipotesi che ha però scavato un solco nella maggioranza, dividendo Pd e Sel. “L'operazione Farmacap non ci convince – ha tuonato il capogruppo dei vendoliani, Gianluca Peciola - perché raccoglie tutti i presupposti tradizionali per la dismissione dei comparti pubblici”. Nel frattempo il consigliere comunale del M5S, Virginia Raggi, ha annunciato: “Abbiamo depositato un esposto alla Procura di Roma sulla base di alcune mire speculative che sono state poste in essere in Farmacap”.

Nel frattempo l’Rsa Filcams-Cgil Farmacap e Rsa Usi Farmacap hanno organizzato un incontro con l’obiettivo di dar vita “a vere e proprie farmacie dei servizi per creare poli civici del mutualismo sociale, con integrazione con ambulatori e farmacie sociali”. I lavoratori hanno infatti convenuto che “non è possibile rilanciare la mission sociosanitaria se non si mantiene il controllo pubblico. Siamo convinti che Farmacap non solo possa andare in utile ma addirittura finanziare e rafforzare i servizi e creare veri e propri presidi sociali e sanitari nei territori, perché la stragrande maggioranza delle 44 farmacie comunali si trova in periferia, solo 1 nel Centro storico”.

La soluzione suggerita dai sindacati è ben precisa e si addentra nelle cifre. “Farmacap acquista i medicinali per l'85% dai grossisti e per il 15% dalle ditte: questa situazione va ribaltata facendo diventare l'azienda soggetto fornitore di se stessa. In questo modo già nei quartieri popolari potremmo fare una scontistica sui farmaci anche del 70%”. I nodi da sciogliere sono però ancora numerosi, come anche le ipotesi in campo. Il futuro delle farmacie romane resta un enigma.
 
Gennaro Barbieri
 


04 febbraio 2015
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