Lazio. Nuova rete oncologica per il cancro alla mammella. Zingaretti firma il decreto. Il testo
L’obiettivo è superare le attuali criticità costituite da carenza di coordinamento, frammentazione dei centri, duplicazioni, lunghi tempi di attesa. La nuova rete è articolata su 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione. IL DECRETO
01 FEB - Il Lazio ha una nuova Rete oncologica regionale per la prevenzione e la cura del cancro alla mammella. Il Presidente
Nicola Zingaretti ha infatti firmato il decreto che riorganizza i servizi dedicati in linea con le indicazioni del Ministero della Salute e recepito dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 18 dicembre.
L’obiettivo dichiarato è quello di superare le attuali criticità costituite da carenza di coordinamento, frammentazione dei centri, duplicazioni, lunghi tempi di attesa.
Il modello di rete è stato definito da un gruppo di lavoro costituito da esperti, associazione dei pazienti, tecnici e coordinato dalla Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria. La nuova rete si articolerà su 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione, per fornire alle donne una risposta ai diversi bisogni assistenziali indicando un percorso che stabilisce la presa in carico dallo screening, accertamento diagnostico, diagnosi, fino all’intervento terapeutico riabilitativo.
“Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata, riconoscibile”, sottolinea Zingaretti. “Oggi – aggiunge - il sistema assistenziale per questo tipo di patologia, invece, non è di facile accesso perchè disarticolato e questo pesa ed ha pesato sulla vita delle donne del Lazio che spesso sono state lasciate sole di fronte al male. Con la nuova rete puntiamo a cambiare passo: dare loro cure migliori con maggiore tempestività, per creare speranza e porre un argine alla solitudine”.
Cosa fa il centro screening. E’ la struttura operante secondo quanto previsto dal Programma regionale di screening. Qui le donne residenti tra i 50 e i 69 anni effettuano ogni due anni una mammografia, in seguito ad invito da parte della propria ASL di residenza. La mammografia di screening viene refertata presso la Struttura di diagnostica clinica, struttura dedicata anche alla prevenzione oncologica per le donne asintomatiche fra i 40 e i 49 anni e per le ultrasettantenni,alla valutazione diagnostica di donne sintomatiche, alla pre-chirurgica e terapeutica, alla sorveglianza diagnostica delle donne ad alto rischio nonché ai controlli delle persone operate.
Cosa fa il centro di senologia. Svolge attività di diagnosi, cura e riabilitazione psicofisica delle donne con tumore della mammella. Riunisce funzionalmente tutte le specialità coinvolte per assicurare la multidisciplinarietà dell’assistenza: radiologia, anatomia patologica, oncologia medica, chirurgia senologica (assicurando che ogni centro tratti almeno 150 nuovi casi l’anno), radioterapia, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione, genetica medica oncologica e psico-oncologia. Il Centro di Senologia è responsabile dell’intero percorso assistenziale, coordinandosi anche con il medico di medicina generale e con i nodi della rete di terapia del dolore.
Nel 2013 sono stati stimati nella Regione Lazio circa 3.000 casi incidenti e 55.000 casi prevalenti di tumore maligno alla mammella. Questa patologia oncologica rappresenta il 41% dei tumori maligni nelle donne nella fascia di età tra 0 e 49 anni, il 35% tra 50 e 69 anni e il 21% nelle donne di età maggiore di 70 anni. Tra i decessi oncologici, tale patologia risulta essere la prima causa di morte nelle donne in tutte le fasce di età.
Marzia Caposio
01 febbraio 2015
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