La Giunta Regionale del Lazio ha approvato oggi Programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 che aumenta di 169 posti letto l’offerta sanitaria nel Lazio, rispetto alla precedente programmazione. La delibera di Giunta arriva dopo mesi di studio dei dati epidemiologici della popolazione e di osservazione di tutti i comportamenti sanitaria negli ultimi 24 mesi, informa una nota della Regione. Sono stati verificati dati di attività, di appropriatezza e di esito di tutte le strutture sanitarie del Lazio pubbliche e private. Un lavoro al termine del quale è stata impostata una nuova programmazione che la Giunta Rocca ritiene colga meglio i bisogni assistenziali dei cittadini del Lazio garantendo quando più possibile la prossimità delle cure.
“Sono molto orgoglioso di aver approvato in Giunta la Delibera sulla Rete Ospedaliera del Lazio. Aumenteranno in misura consistente i posti letto sia a Roma che in tutte le province. Questo risponde ad un'esigenza, quella di governare la nostra sanità, in un'ottica non più romanocentrica, garantendo ai territori un'assistenza e una qualità del servizio che assicurino la dignità e il rispetto per i pazienti e per gli operatori sanitari”, spiega il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Finalmente, dopo dieci anni, si torna a programmare: con la Rete Ospedaliera 2024 - 2026, supereremo la media di 3 posti letto ogni mille abitanti. Rispetto al passato si tratta di posti effettivi e reali, per soddisfare un fabbisogno che riguardava in modo omogeneo tutta la Regione. Nei prossimi anni di governo faremo ancora di più: attraverso la costruzione di ben 5 nuovi ospedali - moderni, tecnologici e confortevoli- a Roma e nei territori, incrementeremo ulteriormente i posti letto. É un impegno, un dovere morale che avverto in ogni scelta, ogni giorno di lavoro, per fornire risposte rapide e concrete ai bisogni dei cittadini e di chi dedica professionalità, impegno e passione per la salute pubblica”, conclude.
La programmazione della Rete Ospedaliera ha lo scopo prioritario di riequilibrare la disponibilità dei posti letto secondo linee operative complementari, territoriale, disciplinare e di setting assistenziale, al fine di rispondere in modo organico e progressivo a diversificati bisogni di salute.
L’obiettivo, a livello territoriale, è riorientare la capacità di ricovero verso le Province e l’Area Metropolitana con lo scopo di gestire in prossimità le attività di media complessità e la continuità assistenziale. La progressiva realizzazione della capacità programmata sarà integrata con la messa in opera di nuove strutture ospedaliere durante la programmazione triennale o da completare negli anni a seguire.
La rimodulazione delle aree disciplinari, insieme a un’organizzazione per aree funzionali omogenee, consentirà una maggiore dinamicità assistenziale per garantire una gestione appropriata di posti letto finalizzata a recuperare, in ciascun territorio, i tempi di attesa in Pronto Soccorso e la mobilità infra-regionale ed extra-regionale.
La riconversione dei posti letto verso il setting di post-acuzie (in particolare di lungodegenza), associata ad una ridistribuzione territoriale e ad un progetto regionale sul cambio di setting, ha l’obiettivo di migliorare i tempi di degenza, permettere la prossimità delle cure e disporre di una Rete di strutture dotate di una filiera di setting.
L’efficientamento del percorso chirurgico e delle sale operatorie costituisce un progetto organico rivolto a incrementare la potenzialità operatoria e consentire un utilizzo appropriato dei posti letto delle discipline chirurgiche, con l’obiettivo di recuperare progressivamente la lista d’attesa e aumentare la percentuale di interventi entro-soglia in modo omogeneo nelle diverse classi di priorità.
Il completamento dell’area critica, secondo quanto previsto dal DL 34/2020, costituisce un’opportunità per il miglioramento della qualità assistenziale che consente di ampliare la capacità di alta intensità di cura integrata in una Rete Aziendale e sovra-aziendale.
La realizzazione sul campo della Rete Ospedaliera e la sua manutenzione richiede l’identificazione di un coordinamento operativo regionale con il ruolo di cabina di regia sovra-aziendale con l’obiettivo di accompagnare l’attuazione degli indirizzi programmatici, gestire le situazioni di criticità e proporre azioni di sviluppo e di implementazione, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti operativi come il metodo Lean, gli Audit e Feedback e le site visite.
Il monitoraggio dell’implementazione della Rete Ospedaliera verrà realizzato attraverso il supporto di piattaforme, integrate e fruibili, in grado di restituire informazioni di processo, di esito, di aderenza terapeutica e di costo. L’obiettivo è di disporre di una mappa integrata della disponibilità reale, della produzione, del fabbisogno non adeguatamente corrisposto, della appropriatezza, degli esiti e dei budget utilizzati al fine di garantire l’adeguamento della programmazione all’evoluzione del bisogno di salute della popolazione.
Aumentano i posti letto sia a Roma sia nelle cinque province del Lazio, il cui apice sarà raggiunto con la realizzazione di cinque ospedali entro il 2026: Latina, Golfo, Rieti, Tiburtino e Acquapendente per un investimento complessivo di oltre 960 milioni di euro tra le risorse impiegate per le costruzioni, le attrezzature e gli arredi. Un ulteriore impiego di risorse sarà previsto per il nuovo Policlinico Umberto I, le cui progettualità è ancora in corso di valutazione. Non solo, la sanità del territorio potrà contare sul potenziamento consistente dei servizi e delle relative prestazioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie del Lazio, che saranno attivati sin dal prossimo anno, con l’auspicio di migliorare i livelli essenziali di assistenza.
Lo prevede la programmazione della Rete ospedaliera 2024-2026, che è stata approvata, su proposta del presidente Francesco Rocca, dalla Giunta regionale del Lazio.
Si registra un netto progresso del rapporto dei posti letto ogni mille abitanti. Infatti, le province del Lazio superano la media di 3 posti letto per acuti e post-acuti ogni mille abitanti a differenza della programmazione precedente. Frutto del fabbisogno aggiuntivo di 212 posti letto, di cui 70 per acuti e 142 post-acuti, al fine di potenziare ulteriormente l’assistenza sanitaria del territorio. Un impegno che ha assunto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme con il direttore della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani.
Nel dettaglio, la Rete ospedaliera 2024-2026 prevede 22.302 posti letto (17.839 posti letto per acuti e 4.463 posti letto post-acuti) rispetto ai 22.133 posti letto (18.095 posti letto per acuti e 4.038 posti letto post-acuti) della programmazione 2021-2023. I posti letto salgono a 3,82 ogni mille abitanti rispetto ai 3,79 posti letto per mille abitanti previsti nella rete ospedaliera precedente. C’è un notevole miglioramento, dunque, per le province del Lazio, con un incremento significativo previsto nel 2026 quando saranno operativi i nuovi ospedali. In particolare, la programmazione pianifica nei rispettivi territori:
Roma avrà 17.719 posti letto, di cui 14.211 acuti e 3.508 post acuti, rispetto ai 17.625 posti letto, di cui 14.368 acuti e 3.257 post acuti, della rete precedente. I posti letto per mille abitanti arrivano a 4,10 rispetto a 4,08 del passato. Grazie alla realizzazione del nuovo ospedale Tiburtino, i posti letto saliranno a 22.493 nella Capitale e nella provincia di Roma, raggiungendo 4,11 posti letto ogni mille abitanti;
Latina e provincia avranno 1.690 posti letto, di cui 1.402 per acuti e 288 post-acuti, mantenendo 3 posti letto per mille abitanti, che diventeranno 1.838 posti letto, di cui 1.550 per acuti e 288 post-acuti, con la realizzazione dei nuovi ospedali di Latina e di Formia. Un investimento complessivo imponente, pari a oltre 511 milioni di euro, che assicurerà 3,26 posti letto ogni mille abitanti nella programmazione 2026;
Frosinone e provincia potranno contare 1.479 posti letto, di cui 1.109 per acuti e 370 post-acuti, in confronto ai 1.433 posti letto, di cui 1.085 per acuti e 348 posti-acuti, della rete ospedaliera precedente. Così i posti letto arrivano a 3,07 per mille abitanti, superando abbondantemente lo scoglio dei 2,97 posti letto ogni mille abitanti della programmazione passata;
Viterbo e provincia raggiungono 949 posti letto, di cui 731 per acuti e 218 post-acuti, rispetto agli 887 posti letto, 717 per acuti e 170 post-acuti, della rete ospedaliera precedente, potendo contare su 3 posti letto ogni mille abitanti rispetto ai 2,80 posti letto per mille abitanti della programmazione 2021-2023. Situazione che migliorerà con la realizzazione del nuovo ospedale Acquapendente attraverso un finanziamento complessivo di oltre 37 milioni di euro;
Rieti e provincia potranno contare su 465 posti letto, di cui 386 per acuti e 79 post-acuti, acquisendo 3 posti letto per mille abitanti rispetto ai 2,93 posti letto ogni mille abitanti della programmazione passata (454 posti letto totali, di cui 419 per acuti e 35 post-acuti). Un cambio di rotta per la Asl di Rieti, che migliorerà i propri i livelli essenziali assistenziali grazie alla costruzione del nuovo ospedale di Rieti con oltre 216 milioni di euro di risorse. Quest’ultimo investimento implementerà l’offerta sanitaria del Reatino, toccando 468 posti letto (di cui 389 per acuti e 79 post-acuti) nella programmazione 2026 e migliorando il rapporto posti letto per mille abitanti fino a 3,02.
Non è tutto. La Rete ospedaliera 2024-2026 garantisce, inoltre, interventi vitali anche in ogni singola Azienda sanitaria locale.
Roma
Per la Capitale (Asl Roma 1, 2 e 3), la programmazione prevede tra gli interventi principali:
Provincia di Roma
Per quanto riguarda le Asl Roma 4-5-6, la programmazione prevede tra gli interventi principali:
Latina
La nuova programmazione ospedaliera interesserà molto la Asl di Latina, completando la configurazione delle specializzazioni sulla provincia e potenziando, in particolare, l’ospedale Santa Maria Goretti con la conclusione del processo di Dea di II livello e l’attivazione dell’Unità di Trattamento Neuro-vascolare di II livello. Particolare rilevanza è stata data all’offerta di lungodegenza, prima assente sul territorio e la rimodulazione delle strutture accreditate per fornire al Santa Maria Goretti.
E ancora:
Frosinone
Sarà centrale anche la Asl di Frosinone con il rafforzamento dell’offerta specialistica e di urgenza per l’ospedale del capoluogo ciociaro, Fabrizio Spaziani, ma anche con la Terapia oncologica e la Lungodegenza presso i nosocomi di Sora e Anagni.
Infine, sono previsti tra gli altri potenziamenti in Ciociaria:
Viterbo
Inoltre, l’Asl di Viterbo sarà rafforzata la sua capacità di risposta nelle urgenze, a partire dall’attivazione dell’Unità di trattamento neuro-vascolare di II livello e di Chirurgia maxillofacciale all’ospedale Belcolle, completando la configurazione di Dea di I livello. L’Asl viterbese potrà contare su fabbisogno aggiuntivo di 48 posti letto per post acuti al fine di potenziare l’assistenza di prossimità.
Rieti
L’attenzione del presidente Rocca è stata rivolta nelle province e l’Asl di Rieti ha visto un rafforzamento della Radiologia interventistica, ampliando l’offerta su Magliano Sabina in sostituzione delle aree, attualmente in ristrutturazione, presso l’ospedale San Camillo De Lellis e aprendo il presidio ospedaliero di Amatrice, con l’attivazione di Medicina e Riabilitazione. È stata prevista anche l’attivazione della Radiologia interventistica nell’ospedale di Rieti e la conferma dell’ospedale di comunità Magliano Sabina.