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Vaiolo delle scimmie. Primo caso in Italia. Isolato paziente allo Spallanzani di Roma. Cos’è, come ci si infetta e come si cura

A darne l'annuncio è l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. Il virus è stato isolato già in precedenza in UK, Spagna e Portogallo. Finora confermati in Europa 13 casi e altri 28 sospetti. Il maggior numero dei casi in giovani MSM (maschi che fanno sesso con maschi) anche se il vaiolo delle scimmie non è stato precedentemente descritto come un'infezione a trasmissione sessuale. La malattia si risolve generalmente spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario.

19 MAG -

"Ho comunicato al Ministro Roberto Speranza l'isolamento avvenuto all' INMI Spallanzani del primo caso a livello nazionale del cosiddetto monkey pox, 'vaiolo delle scimmie'. La situazione è costantemente monitorata. E’ stata avviata l’indagine epidemiologica. Sono stati messi a disposizione i nostri migliori professionisti, i cosiddetti cacciatori di virus, che stanno ricostruendo tutto l’albero dei contatti. Sono già stati isolati i primi contatti stretti con precise indicazioni e prescrizioni. Non sarà fornita a nessuno alcuna indicazione né di luoghi né nominativa, nel massimo rispetto della privacy, al fine di favorire la massima collaborazione. L’Istituto Spallanzani su questo ha una grandissima esperienza e avrà a disposizione la collaborazione di tutte le nostre aziende sanitarie locali”. A darne notizia oggi l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato

I casi in Europa. Il primo caso in Europa è stato segnalato dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) il 7 maggio e si ritiene che sia stato importato. Il 14 maggio 2022 sono stati identificati altri due casi nel Regno Unito, entrambi residenti nella stessa famiglia, ma senza una storia recente di viaggi e nessun contatto con il caso segnalato il 7 maggio.

Altri quattro casi sono stati confermati dall'UKHSA il 16 maggio, anche senza una storia di viaggi recenti in aree endemiche, e non erano contatti dei casi segnalati il 7 e 14 maggio. Tutti i casi segnalati il 16 maggio erano uomini che si identificavano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM).  


Inoltre, il 18 maggio, il Portogallo ha segnalato cinque casi confermati di vaiolo delle scimmie e più di 20 casi sospetti. Tutti i casi erano giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago. Anche la Spagna ha segnalato otto casi sospetti.

Monkeypox o vaiolo delle scimmie, cosa sappiamo. La scheda dell’Iss
Si tratta di un’infezione causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale.

Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste.

Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee. È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi.

L‘infezione è relativamente infrequente nell’uomo e comunque fuori dall’Africa, ma sono stati riportati casi sporadici ed anche un’epidemia in USA nel 2003, in seguito all’importazione dall’Africa di animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario.

La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario.

Attualmente, sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo, Spagna, UK e Italia, finora maggiormente in giovani MSM (maschi che fanno sesso con maschi). L’ECDC ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l’ISS. Inoltre, l’ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale.

Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione, prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali (quali vescicole o altre lesioni) sulla cute del partner. Questo comportamento è utile a prevenire non solo il monkeypox ma anche altre infezioni sessualmente trasmesse.

La nota dell’Ecdc: “Per la prima volta catene di trasmissione in Europa senza collegamenti con l’Africa”
Il Centro europeo segnala che dal 2018 sono stati segnalati 7 casi di vaiolo delle scimmie nel Regno Unito (nel 2021, 2019 e 2018), principalmente con una storia di viaggi in paesi endemici.

Tuttavia, questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l'Africa occidentale e centrale.

Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli MSM. Si ritiene che il virus del vaiolo delle scimmie abbia una trasmissibilità moderata tra gli esseri umani. In questo caso, la trasmissione tra partner sessuali, a causa del contatto intimo durante il sesso con lesioni cutanee infettive, sembra la probabile modalità di trasmissione tra MSM.

Data la frequenza insolitamente alta di trasmissione da uomo a uomo osservata in questo evento e la probabile trasmissione nella comunità senza una storia di viaggi in aree endemiche, la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerato alto. La probabilità di trasmissione tra individui senza stretto contatto è invece considerata bassa.

L’Ecdc sottolinea poi che le organizzazioni di salute pubblica e le organizzazioni comunitarie dovrebbero adottare misure per aumentare la consapevolezza sulla potenziale diffusione del vaiolo delle scimmie nelle comunità di individui che si identificano come MSM o che hanno rapporti sessuali occasionali o che hanno più partner sessuali.  

Gli individui che presentano tali sintomi, scrive l’Ecdc, dovrebbero cercare cure specialistiche. Quegli individui che interagiscono con più partner sessuali o che fanno sesso occasionale dovrebbero essere particolarmente vigili.   

L'entità della trasmissione comunitaria è attualmente sconosciuta. Tuttavia, nei paesi colpiti dell'UE/SEE stanno iniziando test mirati su individui con tali manifestazioni cliniche.  

La manifestazione clinica del vaiolo delle scimmie è generalmente lieve. Negli studi condotti nei paesi africani è stato osservato che il clade dell'Africa occidentale, che è stato finora rilevato nei casi segnalati in Europa, ha un tasso di mortalità del 3,6%. La mortalità è maggiore tra i bambini e i giovani adulti e gli individui immunocompromessi sono particolarmente a rischio di malattie gravi. La maggior parte delle persone guarisce comunque in poche settimane. 

I casi sospetti devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente. Per i casi positivi dovrebbe essere avviato il tracciamento dei contatti a ritroso e in avanti. Se nel paese sono disponibili vaccini contro il vaiolo, sottolinea l'Ecdc, la vaccinazione dei contatti stretti ad alto rischio dovrebbe essere presa in considerazione dopo una valutazione del rapporto rischio-beneficio. Per i casi più gravi, può essere preso in considerazione il trattamento con un antivirale registrato, se disponibile nel paese. 

Le raccomandazioni dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA)
L’UKHSA consiglia alle persone, in particolare a coloro che sono gay, bisessuali o MSM, di prestare attenzione a eventuali eruzioni cutanee o lesioni insolite su qualsiasi parte del loro corpo, in particolare i loro genitali, e di contattare un servizio di salute sessuale se hanno preoccupazioni.

Il vaiolo delle scimmie non è stato precedentemente descritto come un'infezione a trasmissione sessuale, sebbene possa essere trasmessa per contatto diretto durante il sesso. Può anche essere trasmesso attraverso altri stretti contatti con una persona che ha il vaiolo delle scimmie o il contatto con indumenti o biancheria usati da una persona che ha il vaiolo delle scimmie.

Ma l’Oms non è certo sulla trasmissione per via sessuale: “Servono studi specifici”
“Sebbene lo stretto contatto fisico sia un noto fattore di rischio per la trasmissione, al momento non è chiaro se il vaiolo delle scimmie possa essere trasmesso specificamente attraverso vie di trasmissione sessuale. Sono necessari studi per comprendere meglio questo rischio”, così l’Oms in un draft pubblicato oggi sul suo sito web.



19 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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