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Falsificazione farmaceutica. Fenomeno in crescita. Mandelli (Fofi): “Intensificare l’educazione sanitaria dei cittadini”


La chiave per contrastare il fenomeno è infatti ancora una volta l’informazione del cittadino sui rischi che comporta il ricorso a fonti illegali di farmaci. E su questo un ruolo chiave può essere svolto dal medico di medicina generale e dal farmacista. Se ne è parlato oggi nel corso del seminario “Falsificazione dei farmaci: impatto clinico, economico e sociale”.

23 GIU - La contraffazione farmaceutica è una piaga annosa, che nel tempo si è costantemente diffusa dai paesi più poveri all’Occidente industrializzato, favorita dal diffondersi a livello globale di Internet e dell’e-Commerce. E la pandemia non ha certo attenuato questo fenomeno, anzi: lo provano le diverse operazioni dei NAS che hanno oscurato siti – ovviamente illegali – nei quali venivano proposti farmaci e vaccini contro la Covid-19.
 
Un segno che i farmaci falsi o adulterati hanno ormai superato i confini delle tipologie destinate al potenziamento delle prestazioni e al trattamento delle disfunzioni erettili, come emerso anche nel corso del seminario “Falsificazione dei farmaci: impatto clinico, economico e sociale”. L’evento, svoltosi oggi in modalità webinar, ha visto la partecipazione di Monica Bartolomei, Istituto Superiore Sanità, Andrea Lenzi, Ordinario di Endocrinologia, Università di Roma “La Sapienza”; Claudio Cricelli, presidente Simg; Emmanuele Jannini, ordinario di Andrologia e Sessuologia Medica, Università di Roma “Tor Vergata” e del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli.
 
Dal dibattito è emerso che la chiave è ancora una volta l’informazione del cittadino sui rischi che comporta il ricorso a fonti illegali di farmaci. “La Federazione è stata la prima a denunciare la pericolosità dell’e-Commerce illegale, quando nel 2009 abbiamo detto, con una formula che ha avuto un certo successo, che quando questi acquisti si risolvevano in una banale truffa, cioè nel mancato arrivo del presunto farmaco, per il cittadino era una fortuna” ha esordito Mandelli.
 
Il presidente Fofi ha poi osservato che si stanno modificando anche i comportamenti: “Accade spesso che una persona entri in farmacia e si rivolga al professionista chiedendo informazioni su un farmaco, ma anche su un integratore, sulle indicazioni e sugli effetti e poi, alla fine, se ne vada dicendo che ci deve pensare. E chiaro che probabilmente stava già pensando di acquistare in un canale differente, non necessariamente legale, per ragioni di prezzo o anche per superare il diniego del medico a prescrivergli quel trattamento. Un segno che per i medicinali si sta creando un modello simile a quello degli acquisti di beni di consumo: si prova nel negozio ma si compra on-line. Ma qui i rischi sono ben differenti”.

Per il presidente della Fofi, medico di medicina generale e farmacista devono intensificare l’opera di educazione sanitaria sull’uso corretto del farmaco, sull’assoluta necessità di riferirsi soltanto a fonti autorizzate, anche on-line, e soprattutto medico e farmacista devono operare in stretta collaborazione, inviando un messaggio univoco. “Come ci ha insegnato anche l’emergenza pandemica, abbiamo il dovere di lavorare insieme per risolvere i problemi del paziente in tutti gli ambiti dell’assistenza e impedire forme pericoloso di “fai da te” terapeutico non è certamente meno importante degli altri” ha concluso.

23 giugno 2021
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