Bufera sulla Società italiana di endoscopia ginecologica. Chiantera (Sigo) e Stigliano (Aogoi) contro decisione del direttivo uscente di restare in carica altri tre anni
La polemica sollevata con due lettere dei vertici Aogoi e Sigo riguardano l'approvazione della proposta di modifica dello Statuto Segi, che introduce la possibilità di permanenza, per il triennio successivo, dei componenti del Consiglio Direttivo uscente con l’incarico di condurre a termine i progetti non realizzati nel corso del mandato loro conferito
23 DIC - Con due lettere aperte pubblicate sul sito web dell’Aogoi (
vedi qui)
Carlo Maria Stigliano, segretario nazionale Aogoi e
Antonio Chiantera, presidente della Sigo, ambedue soci della Società italiana di endoscopia ginecologica (Segi), hanno fortemente criticato la decisone del direttivo uscente della stessa Segi di approvare una modifica allo statuto che consente ai membri del direttivo attuale di permanere come membri effettivi (anche se senza diritto di voto) nel prossimo direttivo con l’incarico di condurre a termine i progetti che non sono riusciti a realizzare durante il loro mandato.
“Ipotesi temeraria e in contrasto con statuto vigente”. “Appare di tutta evidenza la temerarietà di una simile ipotesi – scrive
Stigliano - nel senso di prevedere la permanenza nel nuovo Consiglio Direttivo che entrerà in carica a far tempo dal prossimo anno, dello stesso CD in scadenza in barba ad ogni logica e al disposto dello Statuto vigente”.
“Se si trattasse di garantire il principio di continuità nell’attività della SEGI – scrive Stigliano - la permanenza a termini di Statuto dell’attuale Presidente in qualità di Past-President con diritto di voto, soddisferebbe ampiamente tale legittima esigenza; ma da qui a mettere sostanzialmente ‘sotto tutela’ l’intero nuovo Direttivo appare francamente una pretesa inaccettabile”.
“Non credo che neppure Trump pretenderebbe di far entrare (pur “senza diritto di voto”) nel nuovo governo degli Stati Uniti i componenti del suo dicastero con la motivazione di non avere potuto portare a termine alcuni suoi progetti a causa dell’emergenza COVID!”, aggiunge polemicamente Stigliano.
“Proposta confusa che ricorda la resistenza di Trump a uscire di scena”. Nella sua lettera
Chiantera sottolinea anch’egli come “la continuità nell’avvicendamento tra un Direttivo e quello successivo sia ampiamente tutelata dall’art. 19 dello Statuto; il Past President ha ampio diritto di partecipazione con diritto di voto”.
“La proposta (non tanto distante dalle singolari resistenze di Donald Trump a uscire di scena) – aggiunge il presidente Sigo - si rivela un confusionario affiancamento che finirebbe con l’esautorare il nuovo Direttivo che potrebbe trovarsi costretto a proseguire un lavoro altrui, contraendo le proprie possibilità di innovazione e anche discontinuità”.
E poi Chiantera si domanda: “Quali sarebbero poi i progetti da ereditare e portare avanti? Chi sceglie?
Chi se ne assume la responsabilità? E se c’è dissenso? Quali poi le dinamiche di funzionamento di questo Consiglio “allargato”?”.
“Se un Direttivo uscente non è riuscito a portare a termine taluni proprie iniziative - incalza Chiantera - queste saranno oggetto di autonoma valutazione sull’obiettivo mancato e sul suo merito da parte di chi subentra, che ne valuterà l’opportunità di prosecuzione, autonomamente e senza influenze esterne, fatte salve le prerogative dell’Assemblea dei Soci”.
“La forza delle Società Scientifiche consiste nell’essere indipendenti dalle persone che le rappresentano. Preannuncio che, in caso di mancato riscontro motivato e dettagliato a questa mia istanza, aprirò un confronto sui temi oggetto della presente lettera tra tutte le società scientifiche, inviandola per opportuna conoscenza ai vari Presidenti”, conclude Chiantera.
23 dicembre 2020
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