Osteopatia. Le Associazioni: “A quasi 3 anni dalla Legge non è cambiato nulla”
Appello di Roi, Aiso, Apo e FeSios per sbloccare l’impasse normativo. “Ancora oggi dopo quasi tre anni di attesa, siamo a un punto morto. Il profilo professionale è da tempo in un cassetto della Conferenza Stato-Regioni, in attesa della calendarizzazione, dell’esame e di un accordo che possa portare a un primo passaggio ufficiale e dare il via all’istruttoria sulla formazione”
15 SET - “A quasi tre anni dalla legge 3 del 2018, poco o nulla è cambiato nella situazione dell’osteopatia in Italia: vige ancora una profonda incertezza, nella quale i professionisti sono sospesi in attesa della normativa di attuazione”. È quanto denunciano le principali associazioni della professione Roi, Aiso, Apo e FeSios in una nota congiunta.
“Il momento di difficoltà del COVID – rimarcano - , poi, ha aggiunto ulteriore criticità per la categoria, come per tutti i professionisti, aggravate dalla mancanza di indicazioni chiare che li riguardassero a causa dell’assenza di un riconoscimento formale. Gli utenti, tuttavia, hanno confermato piena fiducia all’osteopatia e ai propri professionisti di riferimento, e sono tornati nei nostri studi per riprendere i trattamenti interrotti. Questo ci dà fiducia sul percorso che abbiamo intrapreso e che ha visto, da parte nostra, molti passi in avanti nell’approfondimento di quello che siamo e saremo nel contesto delle professioni sanitarie”.
“Le associazioni – prosegue la nota - hanno supportato le istituzioni nazionali nell’istruttoria sul profilo professionale e superato le numerose difficoltà che si sono poste lungo il processo per arrivare a una mediazione efficace e coerente con il contesto e con quanto rappresentato dall’osteopatia. Ancora oggi, tuttavia, dopo quasi tre anni di attesa, siamo a un punto morto. Il profilo professionale è da tempo in un cassetto della Conferenza Stato-Regioni, in attesa della calendarizzazione, dell’esame e di un accordo che possa portare a un primo passaggio ufficiale e dare il via all’istruttoria sulla formazione. Gli osteopati attendono, gli utenti attendono. Ancora una volta, e ora più che mai, #bastaunaseduta”.
15 settembre 2020
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