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“Essere (giovani) medici al tempo del Covid-19”. L’appello dell’Osservatorio Giovani Fnomceo


Bonsignore: “La nostra presa di posizione è scaturita durante l’ultima riunione dell’Osservatorio, che si è svolta per via telematica. È una denuncia generale di tutte quelle anomalie e criticità che erano già presenti sottotraccia, e che la pandemia ha evidenziato”.

28 MAG - Un appello al rispetto, all’unità e alla corretta informazione. Rispetto per la professionalità dei giovani medici e di tutti i medici. Unità della Professione e dei Professionisti sanitari, per combattere l’epidemia di Covid-19 e “per fronteggiare le sfide di un autunno che si presenta impegnativo su vari fronti”. Corretta informazione, al fine di una conoscenza oggettiva dei fatti e di un’analisi scientifica delle evidenze, per combattere quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito ‘infodemia’. A lanciare l’appello, che arriva il giorno dopo la protesta delle associazioni di giovani medici davanti a Montecitorio, l’Osservatorio Giovani Professionisti Fnomceo, coordinato da Alessandro Bonsignore.

“La nostra presa di posizione è scaturita durante l’ultima riunione dell’Osservatorio, che si è svolta per via telematica – spiega Bonsignore -. È una denuncia generale di tutte quelle anomalie e criticità che erano già presenti sottotraccia, e che la pandemia ha evidenziato. In particolare, ci sono stati episodi sgradevoli, come quello che ha visto gli specializzandi di Padova essere additati come parte del problema, e vettori di contagio, anziché essere considerati come contributo alla soluzione”.

“Siamo vicini anche ai colleghi e studenti che ieri hanno protestato in Piazza Montecitorio a Roma – conclude -. La formazione è uno dei temi cruciali che coinvolgono le nostre Professioni, il Servizio Sanitario Nazionale e l’intera società, ed è stato al Centro degli Stati Generali dei giovani professionisti a Matera alla fine del 2019”.

Il testo integrale dell’appello:

I contagi da SARS-CoV-2 tra i Medici in formazione specialistica di Padova non risultano riconducibili a comportamenti scorretti o poco responsabili posti in essere dagli stessi nella vita privata o durante l’attività formativa svolta presso l’Azienda Ospedaliera. Questo è quanto emerso dai dati forniti della Medicina Preventiva, ponendo fine alle polemiche dei giorni scorsi, sulle quali era intervenuto lo stesso Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli.

L’Osservatorio Giovani Professionisti FNOMCeO ritiene tale chiarimento molto importante perché evidenzia come l’analisi oggettiva dei dati, ed il confronto costruttivo nelle sedi istituzionali, costituisca la strategia fondamentale per gestire al meglio la delicata fase che il nostro Paese ha dovuto affrontare, e che tuttora sta affrontando, in questi mesi di emergenza internazionale.

Il rischio di diffusione di informazioni non corrispondenti al vero, legato all’utilizzo dei mezzi di condivisione telematica, è sempre alto, ma mai in passato è stato così pericoloso come in questo momento.

Non è certo opportuno, nella prematura ricerca dei colpevoli, dividere il fronte dei Professionisti della Sanità che hanno dimostrato, con dignità e coraggio, di essere capaci di serrare i ranghi e dare il massimo. Alcuni fino a pagare il tributo più grande, con la propria vita.

Dai Medici in formazione ai Medici ospedalieri, dai Medici di Medicina Generale agli Specialisti ambulatoriali, dai Neolaureati ai Medici di Continuità Assistenziale, passando per i Medici dei distretti e gli Odontoiatri, non si sente la necessità di pubblici encomi e non si ha nemmeno bisogno di riconoscimenti una tantum di varia natura, se elargiti senza una visione d’insieme, e - soprattutto - senza l’impegno a rivalutare il ruolo della Categoria Medica nella Società - anche da un punto di vista economico - una volta che l’emergenza sarà passata.

In tema di scudi legali si sottolinea, poi, come si sia sempre lavorato nel pieno rispetto del Codice Deontologico, seppure in condizioni di eccezionale urgenza e gravità, per di più senza vedere garantiti gli adeguati dispositivi di protezione individuale.
Anche in quest'ottica è fondamentale ribadire l'assoluta importanza dell'unità tra i Professionisti Sanitari - nonostante gli interventi divisivi e gli attacchi subiti - per fronteggiare le sfide di un autunno che si preannuncia impegnativo su vari fronti.

Quello che risulta di primaria importanza è, in definitiva, il rispetto per la nostra professionalità, quel rispetto che viene dalla conoscenza oggettiva dei fatti e dall’analisi scientifica delle evidenze, affinché questa triste ed eccezionale pagina di storia contemporanea, che nessuno di noi si aspettava di dover vivere - perlomeno nei termini di intensità e gravità con cui si è manifestata -, non si trasformi nell’ennesima occasione di porre in essere scelte demagogiche che poco hanno a che vedere con il fine ultimo di difendere e tutelare il bene più grande che ancora abbiamo come Paese, ovvero quello di un Servizio Sanitario Pubblico equo e universalistico.


28 maggio 2020
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