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Coronavirus. Fnopo: “Nel ‘Cura Italia’ ancora una volta le ostetriche sono discriminate ponendole fuori da bonus baby sitter e fondo solidarietà”


La Federazione delle ostetriche italiane, denuncia che “per l’ennesima volta, e su più fronti, si discrimina gravemente la Categoria inserita legittimamente nel comparto sanitario”.

10 APR - “Il Decreto “Cura Italia”, che ha avuto il via libera dal Senato al voto di fiducia, discrimina ancora una volta la Categoria delle ostetriche che, quale professionista inserita legittimamente nel comparto sanitario, merita analogo trattamento di quelle menzionate nel provvedimento: medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia, operatori sociosanitari”. È quanto affermano le componenti del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica.
 
“La mancata approvazione dell’emendamento presentato dal senatore Marcucci (PD) sconcerta tutta la Categoria, perché era diretto a operare un atto di giustizia prevedendo il riconoscimento del bonus per l'acquisto di servizi di baby-sitting anche per le ostetriche, nonché per gli assistenti sanitari, i tecnici sanitari della prevenzione e le altre professioni sanitarie e sociosanitarie di cui alla legge n. 3 del 2018 e per gli ausiliari addetti alla sanificazione”, sottolineano i vertici nazionali FNOPO. 
 
“Siamo di fronte - sottolinea Maria Vicario, presidente FNOPO - ad un’ulteriore e grave discriminazione operata dalle Istituzioni verso la professione ostetrica che, anche nelle complesse circostante di emergenza epidemiologica in cui opera, continua a garantire l’appropriatezza e la continuità assistenziale alle donne, ai nascituri anche dove mancano adeguati presidi di protezione e lo fanno pur sapendo di rischiare per sé e per le proprie famiglie. All’amarezza per il mancato riconoscimento alle ostetriche per il   Bonus baby - sitting si aggiunge un profondo sdegno per la scandalosa esclusione della maggior parte dei professionisti sanitari dal Fondo solidarietà, iniziativa di solidarietà riconosciute in favore dei famigliari di medici, personale infermieristico e operatori sociosanitari”.
 
“Le Istituzioni – prosegue l’Ordine - continuano, ancora una  volta e su più fronti, a operare discriminazioni tra gli operatori sanitari e sociosanitari, a livello nazionale  nei benefit di cui all’articolo 25 del DL “Cura Italia” e a livello regionale attraverso le diverse Ordinanze  di carattere contingibile  e urgente, nelle quali le “Ulteriori misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” vengono  riservate solo ad alcune professioni e non estese, invece, a tutti gli operatori sanitari e sociosanitari che sono impegnati sul campo per la grave emergenza sanitaria d COVID-19”
 
“In merito alle Ordinanze regionali già emesse, la FNOPO è già intervenuta in Umbria e Piemonte e a livello nazionale, l’8 aprile, ha chiesto al Presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, e ai tutti i Governatori delle regioni italiane e Province Autonome di predisporre che le suddette ulteriori misure siano estese a tutti gli Operatori sanitari e sociosanitari e quindi anche alle ostetriche” conclude Maria Vicario.

10 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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