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Coronavirus. Federsanità e Fiaso chiedono al Governo di rivedere le norme sulla responsabilità degli operatori sanitari


Lo chiedono espressamente in una lettera ai ministri Speranza e Bonafede, dove viene sollecitata una revisione delle norme sulla responsabilità professionale medica e sanitaria, tanto in ambito penale che civile, tenendo conto delle condizioni di estrema difficoltà nelle quali i professionisti stanno operando "le stesse condizioni - dice la lettera - che hanno condotto i più, dai media sino ai singoli cittadini, a considerarli veri e propri eroi".

21 MAR - Una proposta riguardante “Disposizioni per la definizione e l'equilibrata limitazione delle responsabilità mediche e sanitarie in situazioni emergenziali”. E' quella avanzata oggi da Federsanità e Fiaso ai Ministri della Salute e della Giustizia, Roberto Speranza e Alfonso Bonafede, per sollecitare una revisione delle norme sulla responsabilità professionale medica e sanitaria, tanto in ambito penale che civile, tenendo conto delle condizioni di estrema difficoltà nelle quali i professionisti stanno operando "le stesse condizioni - dice la lettera - che hanno condotto i più, dai media sino ai singoli cittadini, a considerarli veri e propri eroi".
 
La lettera a firma di Tiziana Frittelli, Presidente di Federsanità, e Francesco Ripa di Meana, Presidente Fiaso sarà inviata anche ai Presidenti di Camera e Senato, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia e Sanità dei due rami del Parlamento, nonché al Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e al Coordinatore della Commissione Salute.
 
Ecco il testo della lettera:
 
Signori Ministri,
in questi giorni siamo in prima linea nella dura battaglia che vede il SSN e l’intero Paese impegnati nel contrasto alla diffusione della epidemia da COVID-19. In qualità di uomini e donne della sanità pubblica non possiamo non rilevare che questa occasione è stata, sinora, una straordinaria opportunità per ampi strati della opinione pubblica di riscoprire il valore del SSN, rinsaldandone il legame con esso, e di apprezzare le competenze professionali e
l’abnegazione dei nostri professionisti ed operatori.


D’altro canto non possiamo non rilevare le condizioni di estrema difficoltà nelle quali i nostri professionisti stanno operando, le stesse condizioni che hanno condotto i più, dai media sino ai singoli cittadini, a considerarli veri e propri eroi. Queste condizioni sono legate in parte alle particolari specificità della epidemia in corso, in parte a situazioni che si determinano sempre, o ricorrentemente, nelle emergenze di particolare gravità.

Riteniamo, quindi, che le norme sulla responsabilità professionale medica e sanitaria, tanto in ambito penale che civile, debbano essere riviste tenendo in considerazione questi elementi. Siamo convinti che anche questo sia un modo di stare accanto ai nostri operatori in maniera concreta e pragmatica, e di garantirgli, per quanto possibile, di esercitare le loro funzioni in una cornice di maggiore serenità. Siamo fiduciosi, inoltre, che il clima di concordia e di unanime apprezzamento con il quale l’intero Paese si è stretto intorno ai suoi medici, infermieri, operatori sanitari in genere, lasci ben sperare sulla interpretazione di questa proposta e sul consenso nei suoi confronti.

È con questo auspicio che ve la presentiamo, rendendoci disponibili, come è ovvio, a chiarirne ulteriormente le ragioni e ogni aspetto di dettaglio, oltre che a discuterne. Ringraziandovi per parte nostra per il lavoro che state svolgendo in questi giorni così impegnativi,
cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti


Tiziana Frittelli
Presidente Federsanità ANCI


Francesco Ripa di Meana
Presidente FIASO


21 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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