Scuole per l’infanzia. Il malessere di chi ci lavora, tra mal di schiena e brutti rapporti con i genitori. Un rapporto della Cgil-Inca
Presentato un rapporto curato dal FpCgil-Inca sulle condizioni di lavoro di maestre, educatori, operatrici e personale ausiliario di asili nido e scuole per l’infanzia. Il 50% lamenta problemi di schiena e aggressioni verbali ai danni delle lavoratrici. Ma nonostante le difficili condizioni di lavoro l'85% delle lavoratrici si ritiene soddisfatto di poter svolgere queste professioni. IL RAPPORTO.
08 MAG - Svolgono una professione che le gratifica molto ma che le porta a passare diverse ore con i bambini in braccio o a inginocchiarsi a terra, devono costantemente relazionarsi con le figure genitoriali, a volte con il rischio di sfociare in un conflitto.
Almeno il 50% delle lavoratrici degli asili nido e delle scuole per l'infanzia - maestre, educatrici, operatrici, addette alla cucina e personale ausiliario - riscontra la presenza di problemi fisici alla schiena e ha vissuto aggressioni verbali ai loro danni nella relazione con i genitori dei bambini.
È quanto emerge da “
Abbi cura di te”, una ricerca di Fp Cgil e Inca Cgil in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio sulle condizioni di lavoro negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, basata su un'indagine svolta su un campione di oltre 600 lavoratori, per il 97% donne.
Si tratta di educatrici (65%), maestre (11%), operatrici (12%), addette alla cucina (7%) e il restante personale ausiliario. Ciò che è emerso è la presenza di disturbi che interessano l'apparato muscolo-scheletrico per la peculiarità degli sforzi fisici cui sono sottoposte le lavoratrici.
Infatti, oltre il 40% soffre di lombalgia acuta e dichiara di passare un quarto del tempo di lavoro con bambini in braccio, in ginocchio o a terra. Insieme ai problemi di schiena, quasi il 60% delle lavoratrici lamenta una riduzione sostanziale dell'udito e il costante contatto con i bambini gli provoca raffreddori durante tutto l'anno. Ma per quanto riguarda la salute del personale degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, non si limitano ad esserci rischi esclusivamente fisici.
Un altro ambito rilevante – sottolineano i ricercatori - è quello dei rischi psico-sociali che la professione porta con sé. Le lavoratrici, infatti, sono esposte a un elevato numero di rischi psico-sociali che provocano la riduzione dell'energia, una fatica profonda e disturbi del sonno che colpiscono più della metà del campione. Vi è poi il problema della relazione con i genitori dei bambini.
Le educatrici e le maestre sono maggiormente a contatto con i genitori o i responsabili dei bambini che, nel 52% dei casi per le maestre, porta ad aggressioni verbali ai danni delle lavoratrici. Nonostante questo, quasi l'85% delle lavoratrici del settore si dichiara soddisfatta o molto soddisfatta del proprio lavoro.
"Il lavoro negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia può essere molto complesso e gratificante al tempo stesso. Nonostante le difficili condizioni di lavoro, non stupisce che la maggior parte delle lavoratrici si ritenga soddisfatta di poter svolgere queste professioni (circa l'85%). D'altra parte, l'indagine ci restituisce una descrizione piuttosto critica delle condizioni di lavoro e di salute cui queste lavoratrici sono sottoposte. È dunque necessario, una volta comprese le criticità del settore, elaborare dei percorsi di tutela delle lavoratrici, sia livello individuale che collettivo che comprendano nuove assunzioni allo scopo, tra gli altri, di suddividere i carichi di lavoro oltre che per rispettare il rapporto numerico insegnante-bambino, prevedere percorsi di pensionamento specifici per la professione, contrastando la tendenza di tante amministrazioni a risparmiare sul costo del lavoro.", sottolineano Fp e Inca Cgil.
08 maggio 2019
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