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Riforma degli Ordini. Mandelli (Fofi): "Più forti per meglio proteggere il cittadino"


“Oggi si parla di ridimensionarne il ruolo” ma per il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, la truffa in una farmacia di Novi Ligure documentata dalle Iene testimonia che, “soprattutto quando si tratta tutelare la salute pubblica, i poteri dell'Ordine dovrebbero aumentare”.

30 GEN - “La prima reazione a fatti come quelli documentati dalla trasmissione Le Iene del 26 gennaio scorso, è lo sconforto. Sì, perché episodi in cui un farmacista non solo commette una truffa, ma mette anche in pericolo la salute del paziente, vanno a mettere in secondo piano il molto di buono che tutti i colleghi fanno ogni giorno”. E’ per questo che la Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) non solo ha immediatamente condannato i “gesti inqualificabili” dei farmacisti ripresi, ma ha presentato alla Procura competente un esposto, così da attivare la magistratura, e annunciato che si costituirà parte civile nel momento in cui sarà aperta l’azione penale. “Fino a quel momento – ha commentato il presidente della Fofi, Andrea Mandelli - non posso che ribadire la linea sempre seguita dall’Ordine: chi delinque è fuori dalla professione”.  

Sì, perché, secondo Mandelli, la vicenda di Novi Ligure è stata anche l’occasione per ricordare che la normativa attuale non permette all’Ordine professionale di agire in via d’urgenza se non quando scattano provvedimenti di restrizione della libertà personale. E così la vicenda si è trasformata anche in un’occasione per una riflessione sul futuro degli Ordini professionali. “Oggi si parla di ridimensionarne il ruolo, di ridurne le attribuzioni. Al contrario – secondo Mandelli - soprattutto quando si tratta di agire a tutela della salute pubblica e del cittadino, come in questo caso, si dovrebbero aumentare i poteri di intervento dell’Ordine in materia disciplinare. Per cominciare, appare necessario rendere indipendente la sua azione da quella della magistratura: di fronte a casi documentati in modo incontrovertibile l’Ordine dovrebbe poter agire almeno in via temporanea, quantomeno con l’istituto della sospensione”.

Secondo Mandelli, infatti, la tempestività “è fondamentale perché allontana qualsiasi sospetto di lassismo nei confronti di chi viola le regole” e “rende ancora più evidente che si tratta di casi fortunatamente isolati”.

Allo stesso modo, per il presidente della Fofi le sanzioni disciplinari dovrebbero essere “meglio modulate, così da non costringere gli Ordini tra l’incudine e il martello: tra il fare troppo o troppo poco. La giustizia – conclude Mandelli - ha tra i suoi principi cardine la proporzionalità tra la colpa e la pena e a questa regola non può venire meno neppure l’autogoverno della professione”.
 

30 gennaio 2012
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